
La sfida tra i candidati sindaci
Numerosa partecipazione di pubblico l’altra sera al confronto tra i candidati sindaco di San Prospero promosso dalle associazioni economiche di categoria, Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio.
Con quasi due terzi dei presenti che ha seguito per due ore in piedi il dibattito tra Bruno Fontana, candidato sindaco di "San Prospero per il cambiamento", Sauro Borghi, candidato sindaco di "San Prospero 2030" ed Eva Baraldi, candidata sindaco di "Un Comune per tutti".
La sfida è stata su tematiche e argomenti preparati dalle associazioni che hanno riguardato le criticità del Comune, ma anche l’idea che ognuno ha di sviluppo economico, marketing territoriale, viabilità e sicurezza, rapporti con gli altri comuni, futuro di Aimag. E’ stato un confronto rispettoso, anche se non sono mancate punzecchiature soprattutto rivolte a Borghi da parte di Fontana ed è emersa anche una inattesa convergenza su questioni cruciali tra Fontana e Baraldi specie nella difesa del piccolo commercio che vede perdere attività nelle frazioni, dove "botteghe e negozi sono anche punti di socialità".
Da Fontana poi è uscita forte la richiesta di mettere mano all’organizzazione della macchina comunale oggi affidata a persone che non sempre – ha sottolineato – rispecchiamo le competenze richieste per i ruoli che ricoprono. Ma, anche di avviare uno studio di fattibilità per una tangenziale che aggiri il centro di San Prospero.
"Abbiamo bisogno di una tangenziale, o come minimo di pensare a migliorie per la Canaletto – ha rivendicato Fontana – e chiedere uno studio di fattibilità a un tecnico sarà il primo atto che farò se verrò eletto sindaco, insieme a un incontro con il presidente della Provincia e dell’Unione dei Comuni. Credere nella Cispadana è da folli: non li abbiamo 2 miliardi di euro". Eva Baraldi, dal canto suo ha insistito sull’incremento della cosiddetta mobilità dolce, aumentando le ciclabili e la valorizzazione delle tante ville frazionali. Altro punto a lei caro quello della formazione come elemento di aggiornamento del personale comunale ed anche di crescita dei giovani. "Dobbiamo favorire – ha detto Baraldi – la nascita e lo sviluppo di idee, dare terreno fertile alle start-up, ma anche costruire spazi per co-working".
Per Borghi, che ha difeso il mantenimento del controllo pubblico di Aimag contro l’attuale accordo portato avanti dagli altri Comuni soci per la cessione della gestione ad Hera, due gli obiettivi di mandato che si prefigge, quello di frenare il turnover frequente delle tante eccellenze industriali presenti sul territorio che richiede uno sforzo per "trovare soluzioni per far sì – afferma Borghi – che la gente che lavora qui venga anche a risiedervi".
E in secondo luogo fare del recupero di Villa Tusini l’occasione per ripensare il centro di San Prospero riconnettendo l’attuale municipio, la villa e la chiesa.
Alberto Greco