"Tappi, bottiglie e cartone Allarme rincari per il vino"

Castelvetro, Amorotti (Cantina Settecani) conferma i timori di Coldiretti: "Per l’energia ci siamo tutelati ma listini dei materiali ritoccati ogni mese"

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L’allarme rincari picchia duro anche sul comparto del vino, particolarmente significativo nelle Terre di Castelli, con associazioni di categoria e aziende in fibrillazione per la situazione. Ci sono anche casi in cui qualche realtà imprenditoriale è riuscita a mettersi al riparo dal rincaro dell’energia elettrica fino a fine 2022, ma la preoccupazione per tutto il resto rimane. Tanto che, dal prossimo anno, è facile attendersi un ulteriore ritocco all’insù dei listini del vino. A esprimere forte preoccupazione per la situazione è innanzitutto Coldiretti, che denuncia: "A frenare la corsa del vino italiano è soprattutto la crescita esponenziale dei costi, con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina, con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi…Nei vigneti si registrano rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Una bottiglia di vetro costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%".

A confermare le preoccupazioni di questa associazione di categoria è, tra gli altri, Fabrizio Amorotti, direttore commerciale della Cantina Settecani di Castelvetro, azienda che produce circa 1 milione di bottiglie all’anno e che ha anche una forte vocazione all’export, con il 20% del proprio prodotto che finisce oltre frontiera (il Giappone che è l’importatore principale). "Per quanto ci riguarda – spiega Amorotti – dal punto di vista dell’energia elettrica ci siamo tutelati per tutto il 2022, intuendo abbastanza in anticipo quello che poi è accaduto. Per i materiali, invece, subiamo anche noi gli aumenti generalizzati. Praticamente ogni mese vengono ritoccati i listini. Anche il mese scorso sono aumentati i costi di bottiglie e tappi e pure i tempi di consegna degli ordini sono dilatati nel tempo. Non parliamo poi del cartone per imballaggi, che in un anno è aumentato tra il 50 e il 60%". Sugli aumenti, Amorotti ha aggiunto: "Come politica aziendale, non abbiamo mai inteso ricaricare tutti gli aumenti sui consumatori. E lo stiamo dimostrando: abbiamo ritoccato i listini nel gennaio scorso, probabilmente dovremo rivederli anche il prossimo gennaio, ma non li stiamo aggiornando mese per mese, come avviene da parte dei nostri fornitori. E’ però una situazione molto complessa". Quanto alla vendemmia 2022 del Grasparossa, Amorotti conclude: "Abbiamo iniziato questa settimana. In linea generale potrebbe esserci un 10-15% in più di prodotto, ma la siccità e le grandinate hanno penalizzato la fascia collinare. Non sarà un’annata facile da gestire, ma sicuramente avremo un vino di buona qualità e struttura". Marco Pederzoli