«Tassa sulla plastica, biomedicale penalizzato»

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«Carte alla mano, ad oggi, il Governo PD-M5S ha sancito all’articolo 79 che le tasse sulla plastica non riciclabile hanno una sola esenzione: le siringhe. Per tutti gli altri dispositivi non sono previste esclusioni. Questo testo – attaccano l’onorevole Benedetta Fiorini e il consigliere provinciale Antonio Platis (nella foto) – affosserebbe l’intero settore biomedicale e sarebbe un colpo mortale per la ripresa dell’economia nel cratere sismico. Le sinistre al governo non sono consapevoli delle ricadute e del danno economico». Secondo gli esponenti azzurri «finirebbe sotto accusa anche il riferimento normativo ai dispositivi medici. Nel decreto, infatti, viene citata una legge (la 9342) che decade dal 27 maggio 2020 e quindi è ancor più evidente come pur di trovare le coperture alla manovra tutte tasse di Conte si sia raffazzonato un testo senza capo né coda. Chiediamo – incalzano Fiorini e Platis – che vengano inseriti tutti i dispositivi sanitari tra le categorie escluse dalla ‘plastic tax’ in quanto il danno economico alle imprese italiane e la ricaduta sociale sui malati è abnorme».

Anche Valentina Mazzacurati (Cambiamo) grida allo scandalo. «L’Emilia Romagna vanta tra il suo tessuto imprenditoriale le più grandi aziende italiane ed europee che producono imballaggi, i più grandi zuccherifici e il comparto del biomedicale, che da solo vale il 2% del Pil italiano. E il partito di Bonaccini cosa fa? Tassa sulla plastica, sullo zucchero, e sulle auto aziendali. Tutta la nostra regione risentirà pesantemente di queste tasse che incideranno negativamente su agroalimentare, agricoltura e filiera distributiva».