"Telefonate sospette". Ma era davvero l’Ausl

Diverse segnalazioni ai Carabinieri da parte di cittadini contattati dall’azienda sanitaria. "E’ sempre bene diffidare e chiamare il 112"

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La prudenza non è mai troppa, soprattutto in un momento così delicato che purtroppo funge da richiamo per i malfattori, ‘concentrati’ in particolar modo sulle vittime più fragili, come gli anziani. Se, da un lato, continuano i controlli delle forze dell’ordine per verificare l’osservanza dei provvedimenti volti a contrastare la diffusione del virus da parte dei cittadini, dall’altra i carabinieri invitano a non abbassare la guardia nei confronti dell’insidioso fenomeno delle truffe.

Nel caso di chiamate sospette, è sempre bene confrontarsi con le forze dell’ordine. Giovedì pomeriggio, infatti, sono arrivate alla centrale operativa dei carabinieri di Carpi due diverse segnalazioni di cittadini allarmati da alcune telefonate. Gli interlocutori, qualificandosi come personale sanitario dell’Ausl, chiedevano informazioni e comunicazioni in relazione ad operazioni di prelievo di campioni in tema di Coronavirus. Telefonate però risultate inaspettate dai riceventi. I carabinieri di Carpi si sono quindi attivati verificando che effettivamente tali comunicazioni erano state generate da personale sanitario il quale, per far fronte all’emergenza, avevano a disposizione anche telefoni cellulari aziendali per contattare i cittadini.

L’Arma però sottolinea come i cittadini in questione bene abbiano fatto a segnalare la situazione ai carabinieri, in modo che si potesse accertare l’attendibilità delle Comunicazioni, inizialmente ritenute sospette. L’occasione è propizia infatti per richiamare l’attenzione dei cittadini, e soprattutto delle persone anziane, sul tema delle truffe. ‘Accanto alla solidarietà c’è chi si approfitta della situazione di emergenza per truffare soprattutto anziani proponendo magari aiuti nelle mansioni quotidiane fino a tamponi a pagamento. In questo caso – spiega il capitano Francesca Romana Fiorentini, comandante del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Modena - non era una truffa ma erano gli operatori dell’Ausl che chiamavano per fare le verifiche del caso. Ricordiamo ai cittadini che gli operatori non chiedono soldi: nel caso in cui l’interlocutore parli di denaro ci si può trovare dinanzi ad una truffa. In Italia una delle più frequenti riguarda proprio il presunto tampone a pagamento a cui chiediamo di prestare, nel caso, la massima attenzione’. Il capitano Fiorentini fa presente quindi come sia possibile che realmente i servizi sanitari, Assistenziali o di volontariato contattino per dare assistenza o anche per stare vicini alle persone e anziane e più deboli, sondando eventuali bisogni, come effettuato ultimamente da alcuni servizi attivati da alcuni comuni della provincia. Tuttavia è bene diffidare di comunicazioni, nel corso delle quali venga chiesto del denaro per ricevere oggetti o prestazioni sanitarie a domicilio, segnalando i casi ritenuti sospetti al 112.