Modena, tentato omicidio aggravato da odio razziale. Arrestati padre e due figli

La vittima è un ragazzo di 22 anni originario del Burkina Faso, preso a bastonate e accoltellato. "Tornatene al tuo Paese, qui comandiamo noi"

Il machete con cui è stato aggredito il giovane

Il machete con cui è stato aggredito il giovane

Modena, 21 ottobre 2020 – Si sono accaniti contro un ragazzo di 22 anni; mentre lo picchiavano e colpivano con un machete (VIDEOgli gridavano di tornare nel Proprio paese, Burkina Faso perché qua "comandiamo noi". Sono finiti in carcere, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip padre e figli di 53, 30 e 24 anni accusati di tentato omicidio nei confronti di un ragazzo 22enne, in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno.

L’episodio risale allo scorso 15 luglio scorso quando il personale dell’ospedale di Baggiovara si era messo in contatto con la Questura per segnalare l’arrivo del ragazzo; trasportato in ambulanza con gravi ferite da taglio alla mano.

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Le indagini degli uomini della Squadra Mobile hanno permesso di accertare come lo stesso giorno la vittima fosse stata appunto aggredita dall’uomo e dai due figli in via Tignale del Garda, zona sud di Modena, mentre il giovane si trovava in compagnia di alcuni amici magrebini. Il movente sarebbe proprio questo: uno dei magrebini amici della vittima sarebbe stato coinvolto in un ‘giro’ di reciproche denunce per rapina tra i due aggressori e un gruppo di magrebini appunto. Le indagini infatti hanno consentito di accertare come la spedizione punitiva fosse nata da precedenti denunce sporte e ricevute tra soggetti di origine araba e i due fratell. La vittima è amica del gruppo di questi ragazzi che quel giorno gli aggressori stavano cercando. "Una brutta vicenda che vede appunto coinvolti tre soggetti violenti che hanno aggredito il ragazzo con violenza inaudita, colpendolo alla nuca con un bastone e al braccio col machete. Il ragazzo ha subito lesioni gravissime all’arto e alla mano. Durante l’aggressione i tre gridavano alla vittima offese sul suo colore della pelle: da qua l’aggravante della discriminazione razziale. Parliamo di soggetti noti - spiega il dirigente della mobile Mario Paternoster - E caratterizzati da violenza e aggressività anche in passato: non esitavano ad avere armi a portata di mano".