Tentò di uccidere la moglie, sarà trasferito in una comunità

Medolla, era stato assolto perché incapace di intendere e volere: accolta la richiesta di «reintegrarlo» nella società

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Pier Luigi Garutti uscirà da Villa Rosa per essere trasferito in una comunità del Reggiano. Il giudice ieri ha sciolto la riserva accogliendo la richiesta della difesa al fine di garantire un pieno reintegro del 65enne. Parliamo dell’uomo accusato di tentato omicidio per aver ferito ad aprile del 2018 la moglie alla gola con due colpi di machete. A febbraio dello scorso anno Garutti è stato dichiarato incapace di intendere e volere al momento del fatto e, di conseguenza, assolto. Secondo la perizia a cui è stato sottoposto l’uomo, infatti, il 65enne necessita di cure, deve essere assistito, le sue condizioni mentali non sono idonee ad una detenzione carceraria. Da qui la decisione del giudice di confermare la permanenza dell’uomo in una struttura in libertà vigilata almeno per i prossimi tre anni.

Secondo il legale del 65enne, l’avvocato Barbiero, però, il centro individuato non era idoneo per il proprio cliente, che invece necessitava di un luogo diverso dove gli fosse garantito un recupero e la possibilità di un pieno reintegro nella società anche grazie all’appoggio coi familiari. Il giudice si era riservato sulla decisione e ieri ha accolto la richiesta del legale, disponendone il trasferimento in una comunità del Reggiano. Subito dopo il fatto Garutti ai carabinieri aveva riferito di non ricordare nulla, giurando che lui sua moglie l’amava e non le avrebbe fatto del male. Tant’è che lo stesso avvocato Barbiero aveva immediatamente sottolineato i problemi del suo assistito, specificando che non poteva finire in cella proprio per tale motivo. Valentina Reggiani