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Modena, 19 maggio 2022 - La Haemotronic di Medolla è civilmente responsabile delle morti di Biagio Santucci e Giordano Visconti, due dei quattro operai, rispettivamente di 24 e 33 anni, deceduti il 29 maggio del 2012 sotto le macerie del capannone dell’azienda, crollato dopo la fortissima scossa di terremoto delle nove del mattino. Terremoto, 10 anni dopo: il nostro longoform Quanto in molti, durante quei tragici giorni, andavano ripetendo nella Bassa, ovvero "quei ragazzi tornarono al lavoro troppo presto", da martedì è scritto nero su bianco, fra le 22 pagine che costituiscono la sentenza della seconda sezione del tribunale civile, firmata dal giudice Michele Cifarelli. Un atto che stabilisce anche i risarcimenti ai parenti delle due vittime che avevano fatto causa (rappresentati dall’avvocato Tullio Virgili), in capo all’azienda. Quasi un milione di euro (952mila) da suddividere tra la madre di Biagio Santucci, Anna Cannavacciuolo, il fratello, la sorella, il nonno e gli eredi della nonna, che nel frattempo è deceduta. Mezzo milione, invece, alla mamma di Giordano Visconti, Anna Di Prisco, ed al fratello Andrea Visconti. Esattamente a dieci anni dal sisma in Emilia, la sentenza del giudice Cifarelli riprende la tragedia del crollo alla biomedicale Haemotronic da dove il procedimento penale si era fermato, con le archiviazioni del 2016, e va ad aggiungere quel passaggio in più, di natura appunto civilistica, che analizza in che condizioni gli operai tornarono alla loro occupazione. Altrimenti detto: nel gennaio di sei anni fa il gip Teresa Magno ha archiviato il fascicolo penale per omicidio colposo con questa conclusione: il crollo va iscritto in un quadro normativo carente, che comunque fu rispettato dalla Haemotronic. In sostanza, le leggi furono rispettate dall’azienda biomedicale, comprese le verifiche fatte all’interno del capannone dopo la scossa del 20 maggio, ma erano proprio le leggi, all’epoca, ad essere inadeguate. ...
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