Modena, 19 settembre 2024 – Invecchiamento della popolazione, calo demografico (specialmente in Appennino), difficoltà nello sviluppo delle imprese in collina e montagna, diminuzione degli iscritti all’università, mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro, carenza di immobili commerciali e aziendali, costi alti per le abitazioni (soprattutto in città).
Sono alcuni dei punti di debolezza del territorio modenese rilevati da una ricerca realizzata da Nomisma (la società di consulenza e studi economici fondata nel 1981 a Bologna) per conto della Fondazione Sias e del centro culturale Francesco Luigi Ferrari, le due realtà del cattolicesimo democratico che hanno sede a palazzo Europa. La ricerca sarà presentata sabato 21 novembre alle 9 proprio a palazzo Europa in un convegno dal titolo "Nuove prospettive modenesi. Valori, idee e progetti per il futuro". Interverranno i sindaci di Modena Massimo Mezzetti, Formigine Elisa Parenti, Castelfranco Giovanni Gargano e Medolla Alberto Calciolari, i presidenti della Provincia Fabio Braglia e della Camera di commercio Giuseppe Molinari, il consigliere della Fondazione Modena Massimiliano Morini e l’economista Paolo De Castro.
"Abbiamo colto da tempo segnali negativi che vanno analizzati e affrontati prima che diventino minacce serie per il nostro territorio – dichiara il presidente della Fondazione Sias Gaetano De Vinco – Per questo tra il 2022 e l’inizio 2024 abbiamo coinvolto nella ricerca un migliaio di rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, imprese, università e centri di ricerca modenesi".
"Finita la fase di ascolto, adesso vogliamo condividere i risultati con gli amministratori pubblici e gli attori sociali - aggiunge il presidente del centro culturale Ferrari Federico Covili – Abbiamo bisogno di far circolare idee e proposte. Dopo il convegno di sabato è nostra intenzione creare gruppi di lavoro territoriali per cercare insieme soluzioni concrete".
Dalla ricerca di Nomisma emergono anche i punti di forza del nostro territorio: dinamismo imprenditoriale, bassa disoccupazione, crescita del turismo anche straniero. Tuttavia, ci sono ambiti in cui occorre migliorare, pena la perdita di attrattività e competitività della nostra provincia. "Con un bambino nato ogni tre anziani possiamo parlare ormai di un vero e proprio declino demografico – afferma Gianpietro Cavazza che, dopo aver ricoperto la carica di vicesindaco di Modena dal 2014 al 2024, è tornato al suo lavoro di imprenditore sociale – Altri problemi sottolineati dagli intervistati sono la carenza di infrastrutture fisiche e digitali, con il rischio di sottosviluppo socio-economico in alcune aree (come l’area nord e la montagna), il cambiamento climatico e gli eventi estremi (grandinate, forti piogge, alluvioni e siccità), la difficoltà delle donne a conciliare lavoro e cura della famiglia, la debolezza dimensionale e finanziaria di molte imprese agricole".
La ricerca commissionata da Fondazione Sias e centro culturale Ferrari tocca anche due ambiti non strettamente economici, come lo sport e il volontariato sociale. Emerge che il primo fatica a sostenersi perché non ha investito nella forma imprenditoriale, mentre nel secondo si registra una crisi dovuta al ricambio generazionale; i giovani, infatti, sembrano avere un minor senso di comunità.