Terrore in pieno centro Rapine ed estorsioni: condannato per i ’colpi’ a cinque minorenni

Il giudice ha inflitto al 19enne una pena di 4 anni e mezzo per vari episodi. In un caso aveva ricattato un ragazzino per i gioielli del padre morto.

Terrore in pieno centro  Rapine ed estorsioni:  condannato per i ’colpi’  a cinque minorenni

Terrore in pieno centro Rapine ed estorsioni: condannato per i ’colpi’ a cinque minorenni

di Valentina Reggiani

Era diventato l’incubo dei suoi coetanei anche perchè, pur avendo solo 18 anni compiuti da poco, mostrava una certa ‘caratura criminale’ ed agiva senza mostrare alcun minimo rimorso. Aveva messo a segno, in un caso insieme ad un complice, almeno dodici tra rapine ed estorsioni ai danni di vittime minorenni, arrivando addirittura ad approfittarsi del recente lutto subito dalla vittima per farsi consegnare quasi 14mila euro. Ieri il ragazzo, un italiano oggi 19enne è stato condannato a 4 anni e sei mesi per i reati di estorsione e rapina aggravata. Nell’ambito dello stesso procedimento con rito abbreviato è stato condannato anche il complice: per l’amico è stata decisa una pena di due anni e due mesi con la sospensione condizionale.

Erano dodici, appunto, gli episodi contestati a quello che era ritenuto il baby boss del centro storico, messi a segno tra il dicembre 2021 e il febbraio dello scorso anno. Le manette ai polsi dei due amici erano scattate a marzo dello scorso anno grazie al prezioso lavoro svolto dalla squadra mobile di Modena, diretta da Mario Paternoster. Secondo le indagini il giovane, per diverso tempo aveva tenuto sotto scacco e terrorizzato almeno cinque ragazzini, dopo averli avvicinati e rapinati in centro storico, tra piazza Mazzini e piazza Matteotti. Il piccolo boss, ‘forte’ di una inquietante propensione alla criminalità era riuscito a soggiogare psicologicamente le vittime, tutte tra i 15 e i 17 anni tanto da diventare il loro incubo. In alcune occasioni il 18enne aveva agito da solo ma in altre si era avvalso della ‘collaborazione’ di amici, tra cui il secondo imputato nel processo. Prima di rapinare i ragazzini, il giovane faceva loro presente di avere ‘conoscenze pericolose’, minacciandoli di passare dalle parole ai ‘fatti’ – quindi alle mani – se non si fossero piegati al suo volere.

Solitamente il baby rapinatore approfittava del week end per individuare le proprie vittime, intente a passeggiare in centro storico. Tra queste anche un 17enne che da poco aveva perso il padre. Gli accertamenti della squadra mobile avevano messo in luce come il 18enne avesse sotto minaccia rapinato la vittima di due preziosi gioielli appartenuti al padre morto: monili a cui il ragazzino era ovviamente legatissimo. Approfittandosi quindi della fragilità del minore, il ‘baby boss’ lo aveva poco tempo dopo contattato su Instagram per estorcergli denaro in cambio della restituzione di quei gioielli che, in realtà, non gli ha mai restituito (il rapinatore rivendeva poco dopo il bottino nei compro oro). La vittima, in lacrime, nel tentativo di recuperare i gioielli ricevuti dal compianto padre era arrivato ad effettuare bonifici per un totale di 13.800 euro, dopo essere stato tra l’altro minacciato con una scacciacani. Soldi ereditati dal padre che aveva versato al baby boss per riavere indietro i ricordi.

La squadra mobile, attraverso minuziosi accertamenti ha messo in luce come il giovane avesse ‘adottato’ lo stesso comportamento criminale anche con altri quattro minori, rapinati in centro e contattati sui social al fine di estorcere loro ulteriore denaro. Ad un altro minore il ‘baby boss’ aveva pure inviato, per convincerlo a pagare, la foto di tre proiettili. Ieri mattina, alla fine, per il baby rapinatore e per quello che è stato ritenuto il suo braccio destro sono arrivate le condanne.