"Ti troviamo una donna da sposare" E lo raggirano per 15mila euro

Madre e figlio di origine romena e residenti in città sono imputati per aver circuito un cinquantenne

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Madre e figlio di origine romena residenti a Carpi sono imputati in tribunale a Modena per il reato di circonvenzione di incapace. I due, una sessantenne e il figlio di circa 40 anni, sono stati identificati per aver incassato alcuni assegni emessi da un uomo che aveva sporto denuncia per essere stato ’abbindolato’. I fatti risalgono al 2019. Un cinquantenne con alcuni problemi psichici era appena uscito dall’ospedale di Sassuolo, tra l’altro un po’ turbato, ed era stato raggirato da una mendicante e dal figlio. Secondo il racconto della vittima, i 2 lo avevano fermato con una scusa nei pressi dell’ospedale e poi lo avevano convinto a dare loro somme di denaro, in più soluzioni: in cambio gli avrebbero presentato una donna disposta a sposarlo.

I due presunti truffatori gli avevano raccontato che per far arrivare questa fantomatica donna pare dall’estero, sarebbero serviti dei soldi per il viaggio e i documenti. Il cinquantenne è caduto nel tranello e con la speranza di potersi un giorno sposare ha iniziato a pagare madre e figlio, in attesa dell’arrivo della donna. Ma la ragazza non è mai arrivata. Così l’uomo vittima dell’inganno si è posto le prime domande. Insomma, gli è sorto il dubbio di essere stato ingannato. Ma ormai era tardi: aveva già sborsato attraverso più assegni circa 15mila euro. La denuncia presentata dall’uomo alle forze dell’ordine, spinto anche da alcune persone a lui vicine, ha fatto scattare le indagini che hanno permesso di risalire grazie ad accertamenti bancari ai due romeni residenti a Carpi. A loro, in particolare al figlio, erano intestati gli assegni firmati dalla vittima. I due imputati, che ieri sono stati rinviati a giudizio, però negano. Quei soldi sono sì stati pagati, ma non sono il risultato di un raggiro. Secondo l’avvocato dei due indagati, Mauro Di Frenna del foro di Reggio Emilia, la somma sarebbe stata percepita lecitamente. Come sarà spiegato durante la fase dibattimentale del processo, che inizierà il 26 maggio davanti al giudice monocratico. La vittima non si è costituita parte civile.

val.b.