Maranello, tre tifosi Ferrari visitano la fabbrica: "Era il nostro desiderio da bambini"

Il regalo del Cavallino: avevano scritto al Drake 37 anni fa, recuperate le loro lettere. "Sorpresa inaspettata"

Maranello (Modena), 17 dicembre 2022 - Solo un bambino, con la sua immediatezza, può vincere il timore suscitato da una figura monumentale come Enzo Ferrari e rivolgersi a lui chiamandolo "nonno". Così nel lontano 1985, tre bambini, mandarono tre letterine annegate tra le migliaia che il Drake riceveva, con la richiesta di poter visitare la fabbrica di Maranello. "Mio padre conservava tutta la corrispondenza. Ci teneva moltissimo a rispondere a tutti, non voleva lasciare le persone senza risposta. Riceveva tante lettere, tanta posta, tante dimostrazioni di affetto di bambini che mandavano disegni e idee originali. Le richieste più frequenti erano o l’adesivo o la visita alla Ferrari".

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Lo ricorda l’ingegner Piero Ferrari in un’occasione speciale organizzata nei giorni scorsi dalla Direzione comunicazione della casa automobilistica che dopo un lavoro certosino di consultazione di dodici faldoni pieni di missive che fanno parte dell’archivio della corrispondenza di Enzo hanno avuto un’idea originale: invitare quei giovani ferraristi nel cuore delle Rosse. "Caro nonno Ferrari, sono un bambino di sette anni – si legge in una di quelle letterine ripescate dall’archivio –. Mi piacciono molto i tuoi bolidi dei quali posseggo tutti i modellini. Mio papà ferrarista mi ha costruito un 126 ct, numero 27, con motore Ape 50m lunga 2 metri e mezzo". C’è anche chi si era sbilanciato con richieste ancora più ardite, come quelle di chi non riesce a mettere a freno una forte passione. "A me piacerebbe molto avere una Ferrari o Testarossa o Gto, ti volevo chiedere se me ne dai una a poco prezzo. Le tue auto sono le più belle del mondo". Dopo quarant’anni per David Donolato, Michele Lupetti e Alessandro Roppo – gli ‘ex bambini’ che ora hanno accumulato 37 anni – si corona un sogno. "Una meraviglia, fantastico, non ci posso credere" sono i commenti entusiastici mentre scendono dalla ‘296 Gtb’, dalla ‘Roma’ e dalla ‘Portofino’ guidate da tre collaudatori Ferrari. Un tour tra le colline modenesi, prima della visita dentro il quartier generale di Maranello: nella linea di montaggio dove si assemblano le auto più sognate al mondo; poi alle Attività sportive Gt a Fiorano, dove sono esposte le monoposto del passato; per concludere con il reparto delle Classiche che racchiude quei modelli tanto sognati dai bambini.

"Sono passati più di quarant’anni ma seguite ancora la Ferrari e amate quello che la Ferrari fa" ha detto Piero Ferrari incontrando i tre tifosi. David, che adesso lavora come ingegnere per una grande azienda e abita nel vicentino, alla ‘gita’ a Maranello si è presentato con il padre: "sono qui grazie alla sua passione per le Ferrari che mi ha trasmesso sin da piccolo. Lui mi costruiva con le sue mani delle macchinine, per farmi comprendere il significato delle corse, della velocità e del rispetto delle regole". Alessandro, di Castelgandolfo, è un giocatore di rugby e ora preparatore atletico di scherma e della squadra parolimpica. La sua visita a Maranello va oltre il coronamento di un sogno: ha conservato come una reliquia l’autografo di Enzo e brochure della F40: "Mio nonno mi diceva ridacchiando ‘scrivi scrivi che poi ti risponde’. Aveva ragione perché mi ha davvero risposto". Michele, di Cortona, ora è impiegato comunale e mantiene la sua passione per F1 ancora dopo decenni. "Questa sorpresa di essere ricontattato dalla Ferrari è stata incredibile: fantastico, dopo tutti questi anni avete ancora questa lettera? Fantastico, per uno che come me non ha mai smesso di amare le Rosse". Per i tre uomini maturi non c’era "nonno Enzo" ad accoglierli. E la cittadella Rossa in cui nascono oggi le Ferrari non assomiglia neppure lontanamente alla fabbrica di 37 anni fa. Ma questi tre uomini potranno raccontare di avere realizzato il loro sogno di bambini. E non è poco.