Modena, danneggiata ancora la tomba di un ex poliziotto

E' l’undicesima volta, ma nessuno riesce a fermare l’autore

L’ennesimo vandalismo contro il loculo di Michele Delcore

L’ennesimo vandalismo contro il loculo di Michele Delcore

Modena, 19 febbraio 2019 - È possibile entrare in un cimitero e danneggiare un loculo senza essere visti? È possibile farlo più di dieci volte negli ultimi sei anni, continuando ad agire indisturbati? Infine, può accadere che nessuno (dalle forze dell’ordine all’amministrazione comunale) faccia qualcosa per fermare la serie di vandalismi mirati, sempre contro la memoria della stessa persona defunta?

Una triplice risposta affermativa ci riporta al cimitero di Saliceto Panaro, dove infatti eravamo già stati per raccontare (nell’agosto del 2015) del danneggiamento del loculo di Michele Delcore, ex agente della polizia stradale morto per cause naturali il sei aprile del 2013, quando aveva 82 anni. In quella occasione la stessa mano che aveva già colpito una decina di volte nei due anni precedenti (come segnalato dalle denunce dei parenti) era entrata in azione nuovamente, rompendo la protezione in plexiglass che era stata messa lì dai familiari proprio per evitare il ripetersi di episodi del genere.

Tra venerdì e sabato scorsi, e a confermarlo sono due distinte visite fatte al cimitero di Saliceto da persone che si erano recate lì per raggiungere proprio la tomba di Delcore, il vandalo è tornato a colpire, ancora una volta. L’azione, come nelle altre occasioni, è priva di messaggi o riferimenti a episodi accaduto quando l’uomo era in vita. Non solo, anche il giorno scelto pare essere del tutto casuale: non si tratta di una data significativa nella vita dell’ex poliziotto. Il vandalo è riuscito a togliere la fotografia in ceramica del defunto, una raffigurazione religiosa e anche un vasetto con dei fiori. Tutto materiale che è stato rinvenuto in un cassonetto dei rifiuti sempre all’interno del cimitero di Saliceto, se si esclude la raffigurazione religiosa in ottone che è invece sparita nel nulla.

Ovvio che questi sinistri episodi stanno esasperando i parenti di Delcore, a partire dalla vedova. Una esasperazione che in questa occasione potrebbe anche portare alla decisione di non sporgere denuncia per il reato di ‘vilipendio di tomba’, considerando che le precedenti non sono servite a molto, nonostante il loculo risulti essere l’unico che subisce questi raid, ovvero così evidenti e ripetuti nel tempo, in tutto il cimitero.