Modena, topo morto su un vassoio del pranzo all'ospedale. "Intercettato dall'inserviente"

Il vassoio non sarebbe arrivato fino al paziente. Baldini (Cittadinanzattiva): "Per ora nessun reclamo, ma diteci cos’è successo"

Il servizio di distribuzione pasti al Policlinico è affidato a una ditta esterna (foto di

Il servizio di distribuzione pasti al Policlinico è affidato a una ditta esterna (foto di

Modena, 16 settembre 2021 - Da una parte l’azienda ospedaliera universitaria sta cercando di capire chi possa essersi eventualmente introdotto al Policlinico e chi non abbia vigilato. Dall’altra ci sono serrate indagini della Digos, coordinate dalla procura. Per tutti è prioritario far luce quanto prima su quanto accaduto lo scorso 9 settembre nel reparto di Medicina oncologica, quando è stato trovato un topo morto sulla plastica protettiva di un pasto servito a un paziente. Gli accertamenti sono in corso e risposte fondamentali arriveranno soprattutto dalle analisi dei filmati di videosorveglianza ma anche dalle testimonianze di chi, quel giorno, era presente. Come noto sono due le ‘piste battute’: da una parte l’azione riconducible al mondo no vax e no green pass.

Dall’altra una sorta di ‘sabotaggio’ legato a tensioni interne tra le ditte che si occupano della distribuzione pasti e pulizie: i dipendenti di una di queste sono infatti preoccupati per il mancato rinnovo del subappalto in capo a CirFood. Sul primo fronte, quello dei negazionisti, non si sprecano i commenti sui social. Nel frattempo i soliti noti organizzano atti dimostrativi in occasione del festival Filosofia che etichettano come: ‘Festival dell’ipocrisia’ contestando il fatto che l’evento abbia quest’anno come tema centrale la libertà.

Intanto, sull’episodio del ritrovamento del ratto interviene ’Cittadinanzattiva’ Emilia Romagna con la segretaria regionale Anna Baldini. "Ci troviamo davanti a un episodio davvero sconcertante e gravissimo, su cui ci auguriamo che la direzione e la magistratura facciano luce al più presto. Oltre all’episodio in sé, individuare come sia potuto avvenire è fondamentale anche per evitare che possa accadere in futuro, e dare certezze ai cittadini. Non è pensabile che chi si trova già in una situazione di fragilità debba essere esposto a rischi come questo". 

"Ovviamente ci riserviamo di ricorrere a tutti gli strumenti possibili per difendere il diritto dei cittadini alla sicurezza – continua Baldini. – L’azienda, però, si è mossa subito e sta cercando di indagare per comprendere come sia potuta succedere questa cosa. Per noi è fondamentale il fatto che l’azienda abbia subito preso distanze e non sia rimasta ferma. In questo momento attendiamo gli esiti e siamo a fianco del dottor Vagnini: non possiamo che unirci ed attendere i risultati. Dovesse emergere uno scenario più grave valuteremo cosa fare".

La segretaria regionale sottolinea come il pasto non sia ‘arrivato’ nelle mani del paziente ma come il topo nel vassoio sia stato intercettato prima dall’operatore. "Non abbiamo al momento ricevuto alcuna segnalazione o reclamo".