STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Torna Belcanto Festival : "Tradizione e ricerca. Così l’opera classica si aprirà al futuro"

Il direttore del Comunale Aldo Sisillo annuncia il programma della kermesse "Vogliamo unire l’eredità delle grandi voci con la sperimentazione". Il via il 25 settembre alla chiesa di Sant’Agostino con un oratorio di Scarlatti. .

Belcanto è una luminosa tradizione, il lascito artistico di immensi compositori e straordinari interpreti. Ma Belcanto deve essere anche uno sguardo aperto verso il futuro, "e per questo – dice il maestro Aldo Sisillo, direttore del teatro Comunale intitolato a Luciano Pavarotti e Mirella Freni, meravigliose stelle della lica – il Modena Belcanto Festival vuole unire l’eredità dei grandi alla ricerca e sperimentazione di nuovi territori, alla capacità di scrivere pagine sempre diverse della nuova musica". Ieri mattina è stato annunciato il programma della seconda edizione del Belcanto Festival che quest’anno si sposta ai primi giorni d’autunno: inizierà il 25 settembre alla chiesa di Sant’Agostino con un omaggio alle radici del canto, l’oratorio "Santa Teodosia" di Alessandro Scarlatti, e si concluderà il 12 ottobre, nel 90° compleanno di Luciano Pavarotti, con l’atteso concerto in suo onore. In più di due settimane, l’opera classica incontrerà composizioni inedite, ma anche la danza, la recitazione, l’arte figurativa. Tutto parlerà di belcanto. Anzi, canterà...

Il festival nasce dal protocollo sottoscritto da Comune, Fondazione di Modena, Fondazione Teatro Comunale e Conservatorio Vecchi Tonelli, che complessivamente stanziano un budget di circa 500mila euro, in attesa di un ulteriore contributo dal Ministero della Cultura, e vive anche del lavoro di tante associazioni che arricchiscono il cartellone di idee, proposte e iniziative. Partecipa anche il Consorzio tutela aceto balsamico tradizionale di Modena che, oltre a sostenere eventi principali, offrirà sconti nelle acetaie aperte a quanti si presenteranno con un biglietto del festival.

Al Belcanto festival, naturalmente, l’opera sarà in primo piano: il 26 e 28 settembre al Comunale (ri)vedremo "La Bohème" di Puccini, ripresa di un allestimento di successo con la regia di Leo Nucci, e Juliana Grigoryan con Gaelano Salas nei ruoli di Mimì e Rodolfo che furono cavalli di battaglia di Freni e Pavarotti, poi il 3 ottobre il maestro Daniel Oren dirigerà la Filarmonica del Comunale nel concerto di gala con il celebre soprano Jessica Pratt. Le donne di Puccini saranno raccontate il 5 ottobre dall’attrice Laura Morante e danzeranno il 2 ottobre al teatro Fabbri di Vignola sui passi della compagnia di Monica Casadei. Il 6 ottobre, il Comunale accoglierà la seconda edizione del premio Leone Magiera, "e il canto – anticipa Eloisa Magiera – incontrerà un innovativo progetto visivo che trasformerà l’esecuzione in un’esperienza multidisciplinare". La Filarmonica del Comunale, diretta dal maestro Matteo Parmeggiani, accompagnerà gli eccellenti allievi di Raina Kabaivanska nel concerto dell’8 ottobre a Vignola.

Canto e meraviglia si incontreranno in "Kammermusik n. 1", un viaggio nel Seicento con il clavicembalista Mario Sollazzo al Palazzo Ducale di Sassuolo (27 settembre), poi in "Kammermusik n. 2" alla Galleria Estense di Modena, con i giovani talenti della masterclass del festival. (4 ottobre). Il festival offrirà poi numerose nuove commissioni e ‘riscoperte’: lunedì 29 al teatro delle Passioni debutterà "L’orecchio Onniudente", nuova creazione di Claudio Ambrosini su testi di Ruzante e Giuliano Scabia, e la sera successiva al Comunale "Gli uomini visti dall’alto", opera collettiva scritta da Antonio Giacometti e dagli allievi della classe di composizione del Vecchi Tonelli. Il 9 ottobre Daniele Furlati firmerà la colonna sonora per "Il bacillo dell’amore" di Robert Land, capolavoro del 1929 con la divina Dietrich, e il giorno dopo la flautista Hana Budisova e il pianista Michele Varriale spazieranno dai Lied di Mahler alle architetture sonore di György Kurtag e Gaia Aloisi. Poi l’11 ottobre al nuovo auditorium di Ago si ripercorreranno le tracce di Joseph Venceslao Köhler che nel 1832 dalla Boemia si stabilì a Modena, divenne primo flauto della Banda militare Estense e, come suo figlio Ernesto, elaborò variazioni di arie d’opera. Tutte storie di belcanto. Info, modenabelcantofestival.it