STEFANO LUPPI
Cronaca

Torna il Festival Dig. Il giornalismo d’inchiesta protagonista del weekend con eventi, talk e workshop

Da giovedì a domenica ricco calendario di incontri. Arriva anche Nicola Gratteri .

Torna il Festival Dig. Il giornalismo d’inchiesta protagonista del weekend con eventi, talk e workshop
Torna il Festival Dig. Il giornalismo d’inchiesta protagonista del weekend con eventi, talk e workshop

Si discute di giornalismo di inchiesta a Modena, alla nuova edizione di Dig, il festival internazionale di giornalismo investigativo giunto alla nona edizione, la quarta che si svolge in città dopo l’esordio anni fa a Riccione. La manifestazione è prevista dal 21 al 24 settembre - con un prologo domani con l’inaugurazione della nuova sede presso Palazzo Santa Chiara al fianco della sala Truffaut di via degli Adelardi - e quest’anno si intitola "Don’t give up" come recita il manifesto che presenta un bel disegno dell’artista ucraina Ana Juan e introduce un programma densissimo con quattro giornate di un centinai di eventi gratuiti e la presenza di big del giornalismo, letteratura e mondo della giustizia tra cui Florence Aubenas, Cory Doctorow, Nicola Gratteri, Erik Gandini, Ana Juan, Daniela Pes e Paolo Nori. "Abbiamo lavorato mesi - spiegano i curatori Alberto Nerazzini e Valerio Bassan - per giungere a questa edizione sorprendente: siamo molto felici anche perché finalmente ci radichiamo anche fisicamente, avendo vinto un bando, vicino alla Sala Truffaut un luogo che essendo modenese apprezzo molto. Speriamo di restare a Modena a lungo anche perché qua le istituzioni, dalla San Carlo al Comune ci supportano. Noi pensiamo che l’oggettività nel giornalismo sia un falso mito mentre non lo è il giornalismo libero, basato su fatti e numeri. Il titolo quest’anno significa ‘non mollare’ perché anche nella nostra categoria molti smettono di raccontare. Del resto le testate main stream praticamente non fanno approfondimenti sulle questioni del mondo che ci riguardano da vicino". Tra gli ospiti della presentazione, ieri, il presidente di Fondazione San Carlo Giuliano Albarani: "Una caratteristica dei festival di Modena, a differenza di quanto avviene in certi altri luoghi, è il radicamento solido nel contesto locale. Non sono astronavi che atterrano e poi se ne vanno e ciò è importante perché a esempio a DIG si parla di fenomeni lontani che giudichiamo locali non sono". Insieme a Massimiliano Morini di Fondazione di Modena e Fabio Abagnato responsabile della Film commission della Regione partner dell’iniziativa, c’era anche l’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi: "Quando decidemmo di portare DIG sotto la Ghirlandina pensammo di evitare forme posticce, ma di innestarlo in un territorio vivo facendolo partecipare alla rete culturale qui presente. Siamo felici di quanto realizzato, di iniziative che tengono insieme vari linguaggi culturali". Essendo un festival di giornalismo - ancorché internazionale - si guarda anche a problemi concreti. Un esempio è, il 23 settembre alle 16.15 alla chiesa di San Carlo, il sit-in di protesta dell’Associazione stampa Emilia Romagna contro la legge Cartabia che determina da tempo un atteggiamento di chiusura da parte di procure della Repubblica e forze dell’ordine nei confronti dei giornalisti. A ciò seguirà l’incontro con Nicola Gratteri, neo Procuratore di Napoli. Il vasto programma, con decine di incontri e proiezioni di documentari all’Astra, è disponibile sul sito dig.awards.org. Appuntamento per l’inaugurazione giovedì: alle 17,30 al San Paolo di via Selmi per l’inaugurazione della mostra "Ana Juan. La grande battaglia", poi alle 19 alla chiesa di San Carlo per l’apertura vera e propria del festival cui seguirà alle 20,30 al cinema Astra di via Rismondo la proiezione di "Tra due mondi" di Emmanuel Carrère".