Tosi: "La minoranza ha impedito a un consigliere di votare"

Fiorano, il sindaco: "Era un modo per far passare la loro mozione. Per questo ho sospeso tutto"

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Dopo il turbolento consiglio comunale di venerdì scorso, dove Pd e lista civica ‘Tosi è il mio sindaco’ hanno abbandonato la seduta, facendo saltare il numero legale, arrivano i chiarimenti del sindaco. "E’ mia abitudine-riporta Tosi in una nota - non scrivere mai ‘a caldo’; per questo ho volutamente lasciato passare un minimo di tempo prima di rappresentarvi la mia riflessione". Prima che il Pd e la lista civica abbandonassero l’aula, sottraendosi così alle due mozioni di sfiducia presentate nei confronti dell’assessore ai lavori pubblici Monica Lusetti e del presidente del consiglio comunale Alessandro Reginato, era stata approvata all’unanimità la delibera del bilancio. "Abbiamo affrontato in modo concorde delle delibere,-continua il primo cittadino- alcune delle quali molto importanti, come la salvaguardia degli equilibri di bilancio e, in materia urbanistica, un art.53 per consentire la dovuta funzionalità ad una impresa del nostro territorio. Devo dire che nel mio ruolo di sindaco prendo atto con soddisfazione del riconoscimento dell’aspetto positivo del bilancio comunale, concretizzatosi nell’assenza di voti contrari". Proprio questa unanimità rappresenta per Tosi l’esempio concreto di un giudizio dato secondo criteri di obiettività, tenendo ben presente i cittadini e non, invece, i pregiudizi politici. Ma non può tuttavia non notare ‘con grande stupore’ l’episodio di inizio seduta: non aver dato il via libera alla surroga del consigliere del Pd Andreoli, impedendogli così di prendere parte all’assemblea. "Confesso che sono ancora quasi incredulo,-continua- in quanto non mi è mai capitato, in tanti anni, di assistere ad un atto del genere volto a limitare la rappresentatività elettiva, episodio che tra l’altro ritengo illegittimo anche nella forma in quanto atto dovuto, ma certamente lo è nella sostanza". Per Tosi è evidente la strumentalizzazione: impedire al consigliere regolarmente eletto di entrare in consiglio avrebbe lo scopo di favorire l’approvazione di mozioni proposte dalla minoranza "che diversamente non avrebbero i numeri per passare". Nella parte conclusiva della nota, il primo cittadino spiega perché, dopo i sette consiglieri, anche lui ha abbandonato l’aula: "Ho proposto di sospendere la seduta in quanto ritenevo assolutamente improprio che una assemblea dimezzata proseguisse i lavori con particolare riferimento alle due mozioni di sfiducia, le quali ,appunto, riguardano l’intero organo consiliare". Ma sottolinea che: "Le conseguenze di quella sospensione non hanno leso i diritti di nessuno perché le mozioni proposte sono state rinviate di qualche giorno, ad assemblea completa".

Ylenia Rocco