Tra i principali clienti della società c’è McLaren

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LA CPC dà del ‘tu’ al futuro dell’automotive. Scocche, alettoni, prototipi, telai, lavorazioni su fibra di carbonio, i marchi più famosi delle quattro ruote si affidano alla società di via del Tirassegno per componenti di alta tecnologia. Qualche esempio? La lista è lunga, anzi lunghissima e riga dopo riga brillano gli occhi: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Tesla, Google, Bmw Ducati e Porsche.

NELL’ELENCO c’è una dimenticanza voluta e si rifà al nome della ‘McLaren’. La casa automobilistica inglese, infatti, è uno dei big con cui la Cpc sta allacciando un rapporto sempre più stretto, un rapporto – a dire il vero – cominciato da tempo, ma che ultimamente ha in discussione un ulteriore salto di qualità con nuove forniture all’avanguardia.

Di ufficiale non c’è nulla, da entrambi le parti il silenzio è totale, ma le indiscrezioni parlano di un grande investimento della McLaren per componenti – pare – relativi all’auto elettrica e i modelli del prossimo futuro. Insomma, in corso ci sarebbe un grande progetto che confermerebbe l’incredibile appeal della Motor Valley – Modena in primis – anche per i marchi stranieri. Il mega-ampliamento della Cpc, pure dal punto di vista delle dotazioni tecnologiche, è indubbiamente legato a queste nuove commesse da oltreconfine, commesse a lungo termine perché il domani dell’automotive farà rima sempre di più – non è un mistero – con lo sviluppo dei veicoli elettrici. E non c’è solo McLaren, anche Maserati, Ferrari e gli altri big vanno in quella direzione e questo non fa che incrementare il valore dei componenti creati dalla Cpc, partner ormai ricercatissimo dai brand automobilistici di tutto il mondo.

I ‘VICINI’ dell’azienda, piccole imprese e artigiani che lavorano in via delle Suore e del Tirassegno, vedono da tempo movimenti imponenti legati alle nuove lavorazioni e, in particolare, i riferimenti alla presenza della McLaren sono ricorrenti. Trattasi per ora, sia chiaro, di rumors, ma che qualcosa bolla in pentola è certo. In ballo – ne abbiamo scritto sopra – ci sono un centinaio di assunzioni nei prossimi anni e uno stabilimento nuovo di zecca (con tanto di torre alta quasi 50 metri) al cui interno si giocheranno le sfide del futuro per l’automotive.

Vincenzo Malara