Uccisi nel circolo a luci rosse, vittime un trans e una donna

Il 47enne Luca Manici, ucciso e trovato morto a Parma insieme a un'argentina, era un trans conosciuto a Modena e in diversi locali della regione

Kelly La Blonde

Kelly La Blonde

Modena, 29 dicembre 2016 - Una folta chioma bionda o mora, atteggiamenti conturbanti, tacchi alti e nome d’arte ‘Kelly La Blonde’. Il 47enne Luca Manici, ucciso e trovato morto a Parma insieme a una donna argentina, era un trans conosciuto in diversi locali della regione, e anche della nostra città, dove aveva lavorato come drag queen, prima di aprire il circolo Angelica Vip nell’omonima via a San Prospero di Parma, dove sono stati trovati i cadaveri: Manici è stato ucciso a coltellate, la donna, invece, aveva ferite da arma da taglio e segni evidenti di strangolamento.

Un casolare «tra Parma e Reggio – è scritto su Facebook – all’interno della via Emilia, dove troverai il tuo nido d’amore riservatissimo ed economico per coppie etero e gay tutti i giorni». Lì venivano affittate camere a ore, ma si svolgevano anche e soprattutto ‘serate trasgressione’ – così venivano pubblicizzate sul profilo Facebook di ‘Kelly’ – feste private a base di sesso. E nel podere abitava lo stesso Manici, che gestiva il circolo a luci rosse: il 47enne, secondo quanto racconta chi lo aveva conosciuto, si esibiva come drag queen, facendo spettacoli in numerosi locali della nostra regione.

Lo ricorda bene Stefano William Romeo di Modena, in arte Madame Yoyo, titolare di un negozio di abbigliamento nella nostra città e suo compagno di lavoro «per dodici anni», tra cui anche un periodo insieme in un locale della nostra provincia (nella foto Manici con i capelli azzurri e Romeo). Madame Yoyo ha anche condiviso l’esperienza di lavoro con la vittima nella discoteca ‘Frozen’ a Modena: nel locale di via Contrada «ci esibimmo – racconta Romeo – otto anni fa. Qui Kelly fece show per quattro mesi».

Di recente ‘Kelly’ si era rifatta viva con Romeo: «Da due anni e mezzo non ci sentivamo, poi un mese fa mi aveva mandato un messaggio: ‘Ma quando ci vediamo?’». Un pensiero per riprendere i contatti con una vecchia conoscenza, ma nulla che potesse lasciar trapelare qualche questione che ora possa spiegare la morte violenta. Prima ancora avevano lavorato a Parma, dove anche Romeo abitava e Manici aveva aperto un locale, il Borgo B, insieme a Luca Marola.

«Sì, eravamo soci – conferma Marola –. Manici veniva dall’Appennino parmense, poi aveva vissuto in centro a Parma e due-tre anni fa aveva preso in affitto il casolare abbandonato di San Prospero, dove si era trasferito». Anche per lui è difficile fare ipotesi sull’omicidio: «Dopo l’attività insieme al Borgo B, ci eravamo persi di vista». A ricordare con affetto e stima ‘Kelly’ è anche l’ex gestore del Frozen di strada Contrada, Roberto, insieme ai propri e storici collaboratori. «Aveva fatto una stagione da noi diversi anni fa, esibendosi tutta l’estate e successivamente in altre serate insieme a Madame Yo Yo. Luca era bravissimo nel proprio mestiere e animava le nostre serate con passione. Era una persona positiva e sempre allegra. Ricordo che girava spesso a bordo di un camper ma non ho mai assistito a situazioni particolari. Secondo alcune recenti voci, però, è possibile che frequentasse di recente giri strani».