Trapianto rene da vivente, a Modena primo intervento con robot

E’ stato eseguito al Policlinico dall’equipe del primario Fabrizio Di Benedetto. Non era mai accaduto in Emilia Romagna. "Lavoro di squadra"

Modena, l'equipe che ha eseguito il trapianto di rene da vivente

Modena, l'equipe che ha eseguito il trapianto di rene da vivente

Modena, 16 novembre 2019 - Il primo trapianto di rene da donatore vivente con prelievo robotico eseguito in Emilia-Romagna. È stato perfezionato al Policlinico, per iniziativa della Chirurgia oncologica, epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato dell’azienda ospedaliero-universitaria, proprio nei giorni del rilancio della rete dei trapianti in regione affidato al luminare Antonio Pinna di ritorno da Abu Dhabi. È stata l’equipe composta da chirurghi vascolari e chirurghi trapiantologhi, guidata dal professor Fabrizio Di Benedetto di Unimore a portare a termine la scorsa settimana un trapianto di rene da donatore vivente tramite prelievo completamente robotico.

Si tratta del primo caso condotto con questa tecnologia in Emilia-Romagna. Il donatore è già stato dimesso, il ricevente sta proseguendo la convalescenza. Ma il Policlinico non si ferma qui. «Tra i prossimi obiettivi – segnala Di Benedetto – c’è quello di applicare la tecnologia robotica anche al trapianto di rene», nel senso che si ricorrerà ai robot sia per il prelievo sia per il trapianto dell’organo nel paziente in senso stretto. Tutto intanto è stato possibile, aggiunge il prof, «grazie alla collaborazione con chi ci ha preceduto nell’attività di trapianto di rene come l’esperto Massimo Giovannoni della Chirurgia vascolare, il reparto di Nefrologia diretto da Gianni Cappelli, Elisabetta Bertellini e Massimo Girardis con le loro equipe anestesiologiche, il sostegno della direzione sanitaria, i radiologi che hanno studiato con noi i pazienti e tutto il personale infermieristico».