Travolto e ucciso a 16 anni Il conducente patteggia

Concordia, nel luglio 2018 l’incidente in moto costato la vita a Mattia Negrelli Una Bmw gli tagliò la strada, per l’autista un anno di pena e patente sospesa

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Era la sera del 18 luglio 2018 quando Mattia Negrelli, 16 anni appena, morì mentre in sella alla sua Honda 125 stava facendo rientro, a San Giacomo delle Segnate, dove abitava con la famiglia. A Concordia, tuttavia, il giovane era di casa. Aveva tanti amici in paese, e anche una zia che spesso andava a trovare. Come quella tragica sera quando la sua vita venne spezzata in pochi istanti dopo uno schianto frontale, in via Martiri della Libertà. Il giovane venne sbalzato di sella dalla sua moto dopo l’impatto violentissimo contro un’auto, una Bmw condotta da un 44enne mirandolese, che procedeva nell’opposta direzione di marcia, e che all’altezza dell’incrocio con via Bellini girò a sinistra tagliando di fatto la strada al giovane, diretto a Vallalta. L’autista, che era uscito illeso ma sotto choc aveva dichiarato più volte agli agenti di municipale del Comando Area Nord intervenuti sul posto di non averlo visto. Oggi, a distanza di due anni, l’uomo ha patteggiato un anno di reclusione, pena sospesa, e un anno di sospensione della patente di guida.

I familiari di Mattia si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, il gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali mortali con sedi sul territorio nazionale, che in 25 anni di attività ha risarcito in tutta Italia più di 50mila danneggiati anche in casi di cronaca nota come il Ponte Morandi, il naufragio della Costa Concordia, la sciagura del volo Air France e tanti altri.

«Sulla dinamica dell’incidente – riporta Giesse – non ci sono dubbi, le telecamere di una abitazione privata sembravano messe lì apposta per documentare l’accaduto. Sarebbe bastato attendere una frazione di secondo in più prima di svoltare e Mattia avrebbe proseguito la sua strada, illeso.

Dal video, invece, si vede chiaramente il motociclo che impatta frontalmente sulla parte posteriore dell’auto che sta terminando la svolta in via Bellini per poi arrestarsi pochi metri più in là quasi non rendendosi conto di aver tagliato la strada al giovane centauro. L’ennesima sconcertante morte di un ragazzo che aveva davanti a sè tutta una vita» dichiara Michele De Bona, responsabile della sede Giesse di Modena.

Mattia, che il primo novembre di quell’anno avrebbe compiuto 17 anni, frequentava il 4° anno dell’Istituto agrario a San Benedetto Po.

Nel suo futuro ci sarebbe stata la conduzione dell’azienda agricola di papà Fabrizio, a San Giacomo delle Segnate, poco più in là del confine con Concordia e la Bassa modenese.

A scuola, in suo ricordo, gli è stato dedicato il laboratorio di chimica con una dedica a suo nome e la frase: ‘Non c’è saluto definitivo finché esiste il ricordo’.

v.bru.