
Emma Giammattei, consigliere della Fondazione Treccani Cultura
Sarà un vero e proprio viaggio nella storia e nella cultura italiana quello in programma sabato alle 17 nell’ambito del Memoria Festival di Mirandola. L’appuntamento è, nel Cortile Il Pico San Francesco, con due storici, Emma Giammattei, e Sandro Cappelletto, che presenteranno ‘Treccani: isola del sapere a cento anni dall’istituzione’. L’intento dei due relatori, Giammattei, che per l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani dirige il ‘Dizionario Biografico e tematico delle Donne in Italia’, e Cappelletto, che con Treccani ha collaborato come curatore e consulente editoriale, è quello di celebrare una delle realtà editoriali più prestigiose d’Italia, che nel suo secolo di vita si è confermata come simbolo di eccellenza culturale e scientifica in continua evoluzione. Come spiega Emma Giammattei, professore emerito di Letteratura italiana nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e, tra le tante cariche, anche consigliere della Fondazione Treccani Cultura.
Professoressa Giammatei, come vede l’Enciclopedia Treccani a cento anni dalla sua nascita? "In questi tanti anni da consigliere della Fondazione Treccani, ho toccato con mano la sua straordinaria capacità di aggiornamento, di adeguamento al presente, per governarlo a un sapere rigoroso, tracciabile, scritto. La convivenza con il digitale è necessaria, ma il cartaceo è talmente bello…".
Dunque, il ‘matrimonio’ tra cartaceo e digitale è ben riuscito? "Assolutamente sì. La piattaforma online della Treccani ha più visualizzazioni della enciclopedia web da tutti conosciuta. Noi studiosi difendiamo questa convivenza, ma a condizione di un controllo molto rigoroso. La velocità è importante, ma a volte rischia di non essere produttiva: noi siamo e vogliamo essere sempre di più un autentico punto di riferimento. La Treccani è sempre più presente ed è il più importante istituto culturale della nazione".
Sempre al passo coi tempi… "Certamente. In quest’ottica si pone un rilancio delle pubblicazioni, anche di codici importanti provenienti dalle biblioteche e dagli archivi, e che fanno parte dell’Umanesimo europeo. Siamo ‘sentinelle nella notte’, ma non sono pessimista, questo anche grazie all’entusiasmo dei giovani, degli universitari, così fortemente tesi verso la tutela della cultura che è la nostra salvezza".
In occasione del centenario lei presenta una nuova opera: il ‘Dizionario biografico e tematico delle donne in Italia’. In cosa consiste? "L’opera uscirà in autunno, ma la presentiamo in anteprima al ‘Memoria Festival’. Si pone come continuazione rispetto al grande dizionario biografico della stessa Treccani, e nasce da una specifica esigenza: in quest’ultimo la presenza delle donne era molto ridotta, pari al 4%. Come ricercatrice, studiosa ho ritenuto che fosse necessario un cambiamento, dal punto di vista metodologico ed etico ideologico. Per questo il progetto, nato tra il 2021/2022, prende in considerazione l’età moderna, dal 1700 al 2000".
Come è articolato? "Si compone di tre volumi e riguarda una ventina di settori, dalle imprenditrici alle attrici alle martiri. Il criterio utilizzato è diverso rispetto a quello puramente biografico, in quanto è narrativo. Ogni storia è preceduta da un titolo significativo come cappello che riannoda rispetto alle altre biografie, per dare un senso di unicità. La storia delle donne è una storia emozionante e attuale, perché ricordiamo che, come diceva Benedetto Croce, ‘Ogni storia è contemporanea’".