«Treni e bus saranno gratis per gli studenti»

L’ultima proposta di Bonaccini durante il suo tour elettorale: «Beneficio pensato per i ragazzi fino a 18 anni»

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«Nel prossimo mandato, se gli elettori mi rinnoveranno la fiducia, istituiremo il servizio di trasporto pubblico gratis – treni e autobus – per gli studenti». Lo ha detto Stefano Bonaccini ieri nel primo pomeriggio al Centro sociale Sandro Pertini di Castel Maggiore, nel Bolognese, durante il suo tour elettorale. Il governatore ha precisato «gratis fino a una certa età» e Raffaele Donini, vicepresidente della Regione e assessore ai Trasporti, presente all’incontro, ha affermato: «Il servizio gratuito del trasporto pubblico sarà per i ragazzi fino a 18 anni». «Sarà compito poi dell’assessorato ai Trasporti – ha detto ancora Bonaccini – reperire i fondi per istituire il servizio gratuito di trasporto degli studenti». Negli spazi esterni del Centro sociale, il governatore uscente è stato accolto da un drappello di sostenitori con in testa il sindaco Belinda Gottardi. E poi una volta dentro da circa duecento persone, che hanno gremito la sala conferenze del Centro sociale. «Sull’operato di Bonaccini, oltre alla sanità pubblica – ha detto il sindaco di Castel Maggiore Belinda Gottardi –, va ricordato l’impegno e il forte investimento nella cultura e nelle pari opportunità, di cui il nostro territorio ha beneficiato con contributi al teatro e ai progetti per la prevenzione della violenza sulle donne. Ma anche il progetto della ciclabile lungo Reno; la velocità del ripristino dei danni dell’alluvione e dei rimborsi agli alluvionati. Sono fermamente convinta che Bonaccini abbia dato una buona prova di sé, di competenza, coraggio e assennatezza».

Il governatore nel suo intervento ha parlato ad ampio raggio di sanità, di welfare, di lavoro e della crescita dell’Emilia Romagna, uscita distrutta dalla Seconda guerra mondiale, e arrivata ora a un Pil che ha toccato 160 miliardi di euro. Bonaccini poi non ha dimenticato di citare il tasso di disoccupazione che è stato dimezzato: «In questa competizione elettorale non mi sento di dire che sono il migliore – ha continuato il presidente uscente della Regione –. Sono diverso. Sento dire che bisogna liberare l’Emilia Romagna che già è stata liberata 75 anni fa da persone che ci hanno messo la vita. Credo che fare affermazioni del genere non rispetti i valori in cui siamo cresciuti. Siamo tornati nelle piazze con coraggio e i risultati si vedono».