«Treni, serve più impegno»

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PIÙ COERENZA con il piano provinciale, potenziare le ferrovie Modena-Sassuolo e Modena-Carpi, piu’ ascolto. Modena chiede alla Regione Emilia-Romagna di rivedere il suo piano dei trasporti. È emersa ieri mattina, nel corso dell’assemblea ordinaria dell’Agenzia per la mobilità modenese (Amo) riunita in Provincia, la necessità di rivedere il piano regionale integrato dei trasporti (Prit) attualmente in via di stesura da parte di viale Aldo Moro. Spiega l’amministratore unico di Amo Andrea Burzacchini (nella foto): «Le osservazioni da raccogliere e portare alla Regione rappresentano l’impegno concreto verso un sistema integrato che valorizzi tutti i modelli di trasporto. Così come è stato fatto tanto per la rete viaria, altrettanto impegno occorre per la mobilità su ferro. Lo sviluppo della rete ferroviaria locale è necessario per non subire deficit strutturali e culturali, tenendo conto del fatto che la nostra provincia, in quanto a spostamenti intercomunali, è seconda solo a Bologna».

PER IL PRESIDENTE della Provincia Gian Domenico Tomei, quindi, «l’impegno è quello di trasmettere quanto prima tutte le osservazioni, frutto dell’ascolto e del dialogo di questi mesi, con Amo e amministratori locali». Tra gli altri amministratori locali, Roberto Solomita, sindaco di Soliera, sottolinea «anzitutto la mancanza di coerenza col Ptcp provinciale, che rafforzava lo sviluppo del trasporto su ferro: occorre quindi valorizzare la tratta Modena-Sassuolo e prevederne un suo sviluppo anche verso nord (Modena-Carpi), senza dimenticare l’importanza strategica delle direttrici est-ovest (Maranello e Vignola). Occorre pianificare il corridoio Carpi-Mirandola e rafforzare le linee con nuove fermate». Si tratta di sollecitazioni condivise anche dai sindaci del distretto ceramico e della pianura, preoccupati, dicono, per «un piano regionale che rischia, se non verranno raccolte le osservazioni, di trascurare il futuro della mobilità su ferro della provincia di Modena».

«LE PRIORITÀ da risolvere sulla linea Mantova-Carpi-Modena – sottolinea Angelo Frascarolo presidente dei pendolari carpigiani– sono tante. Innanzitutto occorre sistemare l’infrastruttura, la rete ferroviaria: negli ultimi due anni sono aumentati i guasti a passaggi a livello e apparecchiature di controllo, questi sono i problemi più urgenti». A seguire occorre potenziare le corse, «ci sono fasce orarie senza treni tra Modena e Mantova, ad esempio tra le 10.30 e le 12.30 del mattino e nel week-end, la domenica ci sono pochissimi treni». Per incentivare davvero il trasporto ferroviario si potrebbero anche inserire nuove corse nella fascia serale, «a servizio di chi vuole spostarsi, senza usare l’auto, per trascorrere la serata fuori città».

Collegare la Modena-Carpi con la linea Modena-Sassuolo? «Sarebbe ottimale, ma bisogna prima sistemare la linea Modena-Sassuolo che è particolarmente scadente». Sull’arrivo di nuovi treni, Frascarolo è ironico: «Se la Regione e Trenitalia mantengono le promessi i treni nuovi dovrebbero arrivare».