Modena, il tribunale verso un trasloco di sei anni

Bando ministeriale per una ricerca di mercato finalizzata all’affitto: ipotesi ex Banca Italia

L’attuale sede del tribunale di Modena in corso Canalgrande (FotoFioccchi)

L’attuale sede del tribunale di Modena in corso Canalgrande (FotoFioccchi)

Modena, 16 novembre 2018 - Incontri romani, un’ipotesi più che concreta (palazzo Boschetti, ovvero l’ex Banca d’Italia) e un’indagine di mercato voluta direttamente dal ministero. Qualcosa si sta concretamente muovendo, in ottica futura, nella cittadella della giustizia di Corso Canalgrande. Non stiamo parlando di calcinacci, come accaduto più volte negli ultimi anni (palazzo di giustizia è un cantiere a intermittenza ormai da tempo), quanto del sempre voluto e più volte rimandato, ma quanto mai necessario, trasloco degli uffici del tribunale e della procura.

Un mese fa circa il ministero della Giustizia è uscito allo scoperto con un atto firmato dal direttore generale del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, Antonio Mungo. Un documento, individuabile nella home page del sito del tribunale (www.tribunaledimodena.it), dove si richiede la pubblicazione proprio sul sito del tribunale, in quello della procura e dell’agenzia del demanio del bando relativo all’indagine di mercato finalizzata alla ricerca di immobili da acquisire in locazione passiva (dunque in affitto e per una durata contrattuale di sei anni), appunto da destinare, a tempo determinato, ad uso uffici del tribunale e della procura.

La richiesta di pubblicazione fornisce diverse indicazioni interessanti. La ricerca riguarda uno o più immobili per gli uffici giudiziari la cui superficie lorda complessiva risulti di circa 15mila metri quadri: 6.957 agli uffici di tribunale e procura; 1.803 agli archivi, 1.587 alle aule; 205 alle autorimesse; 4.446 da destinare ad altro. L’immobile o gli immobili, viene sottolineato, dovranno trovarsi nelle vicinanze della sede attuale, entro un massimo di cinque chilometri dalla stessa. La ricerca di mercato, sottolinea poi il ministero, mira a un immobile già edificato.

Le offerte dei proprietari di strutture corrispondenti alle caratteristiche elencate nel bando dovranno essere spedite in busta chiusa entro le 12 di lunedì prossimo al ministero della Giustizia, martedì invece una commissione comincerà a valutare le ipotesi raccolte per poi scegliere il miglior offerente. Detto ciò, che è comunque sintomatico di come per il trasloco si sia arrivati ad una fase decisiva, la scelta del centro storico (perché la distanza massima di cinque chilometri dalla sede attuale ci dice questo) e le metrature citate, sarebbero anche il frutto di un incontro avvenuto mesi fa a Roma tra dirigenti del ministero e rappresentanti di Comune, tribunale e procura. Incontro dove si sarebbe parlato molto concretamente di palazzo Boschetti, ex sede della Banca d’Italia, come futura cittadella della giustizia, quanto meno per un tempo determinato di sei anni.

D’altronde si tratterebbe di traslocare... dall’altra parte della strada, sempre in Canalgrande. Voci di corridoio dicono che quella sede sarebbe al momento la più probabile e che l’atto dell’indagine di mercato, che comunque resta aperta anche ad alternative (non che ce ne siamo molte a dire la verità), sarebbe stato deciso essendoci già una buonissima base di partenza, ovvero l’ex Banca d’Italia. Resta un aspetto importante da chiarire, e forse non è ancora il momento per farlo fino in fondo: l’affitto della durata di sei anni permetterebbe l’esecuzione dei lavori di sistemazione necessari nell’attuale sede di tribunale e procura, che ammontano a cinque milioni di euro complessivi. Conclusi i sei anni, dunque, la cittadella potrebbe tornare nelle rinnovate sedi attuali, oppure allargarsi ulteriormente comprendendo, magari, anche palazzo Boschetti, che potrebbe anche vedere prolungato o cambiato, il contratto, ma di ipotesi si tratta.