«Truffato perché anziano, sono distrutto»

Migration

SONO pericolosamente preparati, minacciosi e, soprattutto, senza scrupoli. Si presentano come rappresentanti delle forze dell’ordine ma anche, come in questo caso, come funzionari di banca. Spaventano gli anziani, facendoli sentire criminali, accusandoli di essere in possesso di soldi falsi e minacciando così di farli finire in carcere. Li confondono e, facendo leva sulle loro paure, li derubano di tutti i loro averi. Ancora un anziano raggirato in città dopo i due precedenti casi avvenuti neppure un mese fa. La vittima è un esperto numismatico di 88 anni che ieri, in viale Gramsci, ha ricevuto la visita di un truffatore accompagnato da una seconda persona: un complice che lo attendeva in auto. Minacciandolo pure di sottoporlo alla macchina della verità il malvivente è riuscito a farsi consegnare ben 90mila euro tra contanti, Rolex pregiati e monete in oro.

«SONO DISPERATO; mi avevano appena derubato di altri gioielli mentre ero fuori casa. Io con la testa ci sono eppure ci sono caduto in pieno», spiega tra le lacrime il pensionato. «Era circa mezzogiorno: me lo sono trovato davanti alla porta e mi ha detto, quasi sgridandomi, che mi aspettava da ore. Mi ha parlato di un’ingiunzione poi, qualificandosi come funzionario della banca, ha preteso di entrare in casa. Quando si è seduto – continua l’anziano – mi ha annunciato che ero indagato. Ovviamente mi sono spaventato: non avevo fatto nulla di male. Così quell’uomo mi ha spiegato che in reatà la colpa era della stessa banca: aveva emesso soldi falsi che però io avevo speso in alcuni negozi. Sarebbero stati i commercianti a denunciarmi, insomma». La vittima confida di aver a quel punto creduto alle parole del malfattore: «Era risoluto e quando gli ho consegnato tre banconote da cinquanta euro mi ha spiegato che erano palesemente false ma che le avrebbe prese in consegna lui per poi farmi rimborsare. Anzi – continua – mi ha detto di aspettarlo che poco dopo sarebbe tornato con i miei soldi; quelli veri. A quel punto è andato oltre e mi ha chiesto che tipo di preziosi avessi in casa. Se non glielo avessi detto – mi ha avvisato – mi avrebbero sottoposto alla macchina della verità e se avessero trovato qualcosa di non dichiarato mi avrebbero portato in carcere e sarei finito a processo. Mi hanno raggirato in modo tale che neppure io ci ho capito più niente: ho confessato di essere un numismatico e gli ho messo tra le mani le mie monete. Si sono presi tutto; si sono approfittati di me perchè sono anziano nonostante sia lucido. Sono distrutto: mi hanno fatto capire che sarei finito in carcere, ho avuto paura e mi sono fidato: quando ho visto che non tornavano ho chiamato subito la polizia ma ormai era tardi».