Tutto su San Geminiano nel saggio di Sorrentino

Il libro è stato presentato ieri al Bper Forum Monzani con il vescovo Castellucci

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È possibile ricostruire la reale storia di San Geminiano? Dove è venerato e perché? Che influenza ha avuto la sua figura nella storia di Modena? "Desideravo rispondere a queste domande ma lo volevo fare con un linguaggio leggero e piacevole che sfociasse in un saggio snello, agile e accessibile a tutti". Da queste curiosità è partito Gabriele Sorrentino, giornalista, autore di ‘San Geminiano. Vescovo e protettore’ il libro edito da Terra e identità presentato ieri sera al Bper Forum Monzani di Modena.

A discutere con l’autore - che è tra l’altro uno dei fondatori di Pop History, la prima associazione di Pubblic History italiana - il vescovo monsignor Erio Castellucci.

"Geminiano è stato letteralmente la zattera alla quale la comunità si è aggrappata nei secoli difficili che vanno dalla fine dell’Impero Romano alla stabilizzazione del Regno Longobardo tra il V e VII dopo Cristo" ricorda Sorrentino, snocciolando gli episodi che riferiscono del grande attaccamento che la città, i cittadini e gli amministratori hanno dimostrato al proprio ‘santo’ vescovo.

"Nel XII secolo anche il Comune, che a Modena nasce in continuità e non in opposizione al potere vescovile, baserà la sua legittimità istituzionale sulla figura del patrono che aveva una cappella all’interno del primo embrione del palazzo comunale – spiega il giornalista –. San Geminiano è raffigurato nelle sale storiche e addirittura sugli statuti del XIV secolo. La stessa conformazione spaziale di Piazza Grande unisce idealmente il potere civile e quello religioso al sepolcro del santo". Il libro è una raccolta molto dettagliata di documenti sulla vita e la devozione a san Geminiano. Una sezione, in particolare, è dedicata ai numerosi miracoli per cui il santo è conosciuto, come l’esorcismo della figlia dell’imperatore Gioviano e il salvataggio del bambino caduto dalla Ghirlandina, che sono raffigurati in Duomo.

Vengono menzionati anche i miracoli dipinti nel 1766 da Francesco Vellani sulle pareti della sala del Vecchio Consiglio a palazzo comunale (tra tutti il salvataggio di Modena dalla tempesta, Attila accecato dalla nebbia, il Santo che salva il fanciullo caduto dalla ghirlandina). A questi va aggiunto il miracolo dei passeri, che è legato alla Fonte di Cognento.

I resti di Geminiano sono custoditi a Modena, ma nel libro di Sorrentino si possono trovare le mappe dei luoghi in cui il vescovo è venerato fuori provincia e all’estero: generalmente "lungo i percorsi dei pellegrini oltre che in luoghi dove si è combattuto l’eresia e gli infedeli. Secondo la tradizione, del resto, egli fu un viaggiatore e quindi questa caratteristica non ci deve stupire".

Paolo Tomassone