Omicidio Modena, figlio uccide la madre. "Voleva bruciare il corpo"

L’autopsia sulla salma di Milena Calanchi rivela come sia morta per le botte

Omicidio di Modena: uccisa dal figlio

Omicidio di Modena: uccisa dal figlio

Modena, 23 novembre 2021 - Una crudeltà inaudita: ha gettato la propria madre a terra per poi saltarle sopra più e più volte, fino a frantumarle le costole. La quantità e la gravità delle lesioni l’ha presto condotta alla morte. E’ quanto trapela dai primi esiti dell’esame autoptico sulla salma della 71enne Milena Calanchi, uccisa il 16 novembre nella sua camera da letto dal figlio Carlo Evangelisti, il 48enne sottoposto a fermo per omicidio volontario aggravato dalla parentela con la vittima.

Secondo il giudice Eleonora Pirillo, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo, il 48enne si è accanito con estrema violenza sull’anziana madre. Non solo: dopo averla uccisa avrebbe pensato anche a cancellare ogni traccia dell’efferato omicidio bruciando il cadavere e così l’abitazione di via Dei Manzini, zona Fratelli Rosselli teatro del delitto per poi desistere, però, dall’ennesimo terribile gesto.

Ad avvalorare la tesi degli inquirenti – le indagini sono nelle mani della squadra mobile – sul fatto che Evangelisti volesse dar fuoco al corpo della vittima un riscontro importante: abiti e capelli dell’anziana risultavano intrisi di alcol. Non solo: durante il sopralluogo i poliziotti avevano trovato il cadavere ricoperto di abiti ma anche di un tavolino in legno.

Il giudice, nel disporre la misura in carcere, ha sottolineato come nei mesi precedenti il delitto l’uomo avesse sottoposto la madre a continui maltrattamenti, spesso legati a questioni economiche. Il 48enne risulta infatti disoccupato e con problemi di alcolismo. Evangelisti ha ammesso in sede di interrogatorio di aver ucciso la propria madre spiegando però di averla spinta a terra durante l’ennesima e violenta lite e di essere caduto a sua volta. A chiamare la polizia era stato un amico dell’aggressore con il quale l’uomo, poche ore dopo l’omicidio, si era confidato.