Uccise 4 donne e 2 bimbi Un anno fa i giorni dell’orrore

In poche ore si consumarono una raffica di omicidi, un triste record

Sette morti in soli tre giorni e un terribile filo rosso che unisce questi tragici eventi. Il filo rosso che si srotola davanti ai nostri occhi da tanto, troppo tempo: la violenza sulle donne. I tre giorni che sconvolsero Modena l’anno scorso sono cominciati proprio il 16 novembre. In via Dei Manzini in città, una laterale di via Fratelli Rosselli, Carlo Evangelisti, 48enne che nelle prime ore del giorno uccide la madre nella casa della donna, Milena Calanchi, 71 anni. L’uomo, interrogato dopo il fermo, parla di una violenta lite. "Non volevo ucciderla", dice. Incredibili le circostanze che hanno portato alla macabra scoperta del corpo della donna. Evangelisti, dopo una notte col cadavere, è andato al ’solito’ bar e qui ha incontrato un amico. Davanti alla colazione la terribile confessione. Le liti in quella casa erano all’ordine del giorno: il 48enne, con gravi problemi di dipendenza dall’alcol, era tornato a vivere a casa della mamma da circa un anno dopo la fine di una relazione sentimentale. "Una tragedia annunciata", sostengono i vicini che più volte avevano chiamato le forze dell’ordine.

Il giorno dopo ecco l’altro orrore. Stavolta è una strage. Viene sterminata quasi tutta la famiglia di Elisa Mulas. L’omicida è l’ex compagno che massacra con un coltello da cucina non solo la donna di 43 anni, ma anche i figli di 2 e 5 e la suocera. Nabil, dipendente di un supermercato, mercoledì pomeriggio si è presentato a casa della suocera con due ovetti di cioccolato per i bambini. Non è chiaro che cosa sia accaduto dopo, se Elisa abbia cercato di respingerlo o se lo abbia invece accolto in casa. Fatto sta che - secondo le indagini della squadra mobile e del commissariato di Sassuolo - Nabil ha aggredito a morte Elisa e la suocera, per poi accoltellare anche i bimbi e infine suicidarsi

Neanche il tempo di realizzare il doppio colpo che ne arriva un terzo. Stavolta è un anziano, Grazio Lancellotti, nella frazione di Salto di Montese, ad ammazzare, sempre con un coltello, la moglie di 67 anni Anna Bernardi. Compiuto il terribile gesto, prova a togliersi la vita, senza riuscirci. Alla base del delitto – stando alla recente sentenza – ci sono problemi psichici: l’anziano, infatti, soffriva di demenza legata a un ’deterioramente cognitivo’ e per questo è stato dichiarato incapace di intendere e di volere e assolto.