VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Uccise la madre, Carbone condannato a 10 anni

Fiorano, la procura aveva chiesto 14 anni tenendo conto della semi infermità mentale. Il 51enne confessò l’omicidio in diretta tv

Lorenzo Carbone, 51 anni, condannato per l’omicidio della madre

Lorenzo Carbone, 51 anni, condannato per l’omicidio della madre

La difesa aveva chiesto che la pena fosse davvero ‘di giustizia’ sottolineando come l’imputato fosse già stato dichiarato inidoneo alla detenzione nel corso della fase cautelare. La procura aveva chiesto 14 anni di carcere ma ieri i giudici della Corte d’Assise hanno condannato a dieci anni Lorenzo Carbone, 51 anni accusato di aver ucciso l’anziana madre. L’uomo, dopo una breve fuga durata 24 ore confessò il delitto in diretta tv.

Il delitto risale al 22 settembre dello scorso anno: Carbone uccise, strangolandola con i laccetti della federa la madre di 80 anni Loretta Levrini nella loro abitazione in piazza delle Rose a Spezzano di Fiorano. L’imputato era stato arrestato poco dopo la confessione choc dai carabinieri. Sottoposto a perizia, la stessa aveva però confermato però come il disagio di tipo psichiatrico avesse influito sulla capacità di intendere e volere dell’imputato, a cui è stato riscontrato disturbo dello spettro autistico, disturbo schizoide di personalità, lieve ritardo mentale. I legali, nel corso dell’arringa finale avevano fatto presente alla corte, presieduta dal dottor Mazza come come madre e figlio fossero legatissimi e come, fino alla morte del padre, fosse stata sempre la donna a prendersi cura del figlio. I ruoli, poi, all’insorgere di patologie legate all’anzianità, si erano inevitabilmente ribaltati.

"Siamo lieti che la Corte di Assise abbia accolto la nostra istanza di comminare una pena ancora più lieve di quella richiesta dalla Procura. La vera sfida, adesso, sarà quella di impedire che Lorenzo possa tornare in carcere – affermano i legali dell’uomo, avvocati Giuseppe Rizzo e Giuliana Salinitro. Da quando nello scorso aprile ha abbandonato il Sant’Anna, ha finalmente potuto intraprendere un percorso di cura in una struttura compatibile con la sua condizione di grande vulnerabilità. Ci impegneremo affinché tale percorso possa continuare ancora a lungo - concludono.

I legali avevano sottolineato come Lorenzo, prima di quel tragico 22 settembre 2024, avesse sempre contato sui genitori che per tutta la sua vita si erano presi cura di lui. Poi, con la morte del padre, l’imputato si era trovato all’improvviso costretto a prendersi cura della mamma malata. "Tutte attività a cui Lorenzo non era affatto pronto: basti pensare come nella struttura in cui si trova oggi c’è chi provvede alla sua di igiene". - avevano spiegato. Ieri, alla fine, la condanna a dieci anni di carcere.

Valentina Reggiani