
di Giorgia De Cupertinis
"L’85% dei modenesi considera la città più sporca di prima. E il 38.5% dichiara di non aver ricevuto un’informazione adeguata sul nuovo sistema". Questi i primi numeri emersi dal sondaggio di Udicon, dove in poco più di dieci pagine sono state tradotte in cifre le risposte di oltre tremila modenesi chiamati a "dire la propria" sul nuovo sistema ’porta a porta’.
Una fotografia, quindi, che ha immortalato criticità ma anche e soprattutto diverse proposte, al fine di realizzare un questionario su molteplici e differenti macro aree: dalla pulizia nelle strade fino alla campagna informativa precedente l’applicazione del nuovo modello di raccolta. Lente di ingrandimento alla mano, da quanto emerge, il 61,5% degli intervistati boccia l’attuale situazione (sommando sia i giudizi gravemente insufficienti che quelli appena sotto il 6), con un picco del 64,5% in centro storico.
Considerando, poi, la domanda specifica sul livello di pulizia della città da quando è stato attivato il porta a porta, la percezione della maggioranza dei cittadini (84,7%) è che a seguito dell’introduzione del nuovo servizio di raccolta rifiuti la città appaia nel complesso più sporca. Come sottolineano da Udicon, "la sensazione, considerando le osservazioni a campo libero lasciate dai cittadini che hanno compilato il questionario, è che la percentuale sia stata influenzata dalla prolungata presenza sul suolo pubblico dei sacchi di carta e plastica, ben oltre gli orari previsti per il ritiro". Ma non è finita qui. L’indagine ha voluto focalizzare l’attenzione anche sulla parte informativa propedeutica all’avvio del porta a porta: il 38,5% del campione dichiara di non avere partecipato a nessuna iniziativa in quanto non è stato raggiunto da nessuna della modalità messe in campo. Passando ai cosiddetti "problemi tecnici", Udicon scatta un’ulteriore fotografia: solo poco meno del 20% ha dichiarato di non aver riscontrato problemi, mentre la netta maggioranza ha evidenziato una molteplicità di problematiche, prima tra tutte quella relativa all’utilizzo della tessera smeraldo per la raccolta indifferenziata. Inoltre, il 22,3% punta il dito contro un "mancato rispetto del calendario di raccolta", lamentando inoltre anche "la poca chiarezza su dove lasciare i sacchi e la mancata consegna dei kit di raccolta".
Altro motivo di malcontento emerso dal sondaggio, sono le tempistiche con cui le segnalazioni vengono prese in carico da Comune o Hera: il sondaggio evidenzia come, tra gli intervistati, il 54% dei cittadini non ha trovato riscontro alle segnalazioni. Il 27,3%, invece, che ha dovuto attendere troppo per una risoluzione positiva alla segnalazione. Da mettere in evidenza, inoltre, è un ulteriore numero: un’altissima percentuale (79,2%) imputa anche allo scarso senso civico dei cittadini stessi le difficoltà del funzionamento del sistema di raccolta. Tra le proposte per invertire la rotta, il 38,2% propone cassonetti con tessera per ogni tipo di rifiuto, il 29,5% una maggiore frequenza di raccolta, il 18,1% l’uso delle telecamere per individuare i trasgressori. "I cittadini chiedono di poter avere un servizio, anche il porta a porta, ma che sia puntuale e preciso, proprio come dovrebbe essere– commenta Vincenzo Paldino, presidente regionale di Udicon –. Questi cambiamenti radicali hanno bisogno di un coinvolgimento maggiore della cittadinanza, e magari di più tempo, perché bisogna saperli metabolizzare. Bisogna condividere gli stessi obiettivi e per farlo bisogna far capire davvero dove si vuole arrivare. La partenza non è stata brillante".
