Un cinghiale investito paralizza l’Estense per ore

Ha invaso la carreggiata finendo travolto prima da un camion poi da un’auto Proteste dei pendolari: «Coda perenne e incidenti sempre più frequenti»

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Per gli automobilisti sta diventando un incubo quasi quotidiano percorrere la Nuova Estense (ss12) nel tratto da Sant’Antonio di Pavullo al bivio di Pozza di Maranello e oltre. Sono frequenti le code che si formano durante le ore di punta. Ieri mattina la colonna ha raggiunto tempi record, quasi un paio d’ore, a causa di un cinghiale che nei pressi di Torre Maina ha invaso la carreggiata ed è stato investito prima da un camion poi da un’autovettura. Erano le 7,10 quando è accaduto l’incidente e alle 9 c’era ancora la fila, che si muoveva lentissima. Il traffico è stato regolato a senso unico alternato, ma a passo d’uomo. Per fortuna non ci sono stati feriti. «Ormai non si gira più», è il commento di un automobilista. «È una fortuna che non accada tutti i giorni e magari più volte al giorno», è l’affermazione di un altro. Sì, perché i cinghiali non solo si sono spostati dal monte verso la pianura, ma ne sono stati avvistati anche del peso di un quintale, quindi l’impatto con un’autovettura che proceda anche a bassa velocità può essere molto pericoloso. «Chi affronta quotidianamente l’Estense per recarsi al lavoro deve necessariamente dotarsi di una buona scorta di pazienza. Un buon impianto stereo in auto funge da calmante – dice l’avvocato Roberto Bortolotti, che tutti i giorni, da Pavullo si reca a Modena dove ha lo studio –. Non c’è giorno – spiega – che non si incontri una fila, formatasi per le ragioni più varie: un camion (o meglio i camion) a passo d’uomo, il mezzo agricolo al rallentatore, i lavori di rammendo del manto stradale in corso, le piogge violente degli ultimi tempi, le nevicate che paralizzano letteralmente la strada, e, talvolta, purtroppo ultimamente spesso, gli incidenti stradali. Da ultimo, un enorme cinghiale finito sotto un camion. Il passaggio di animali selvatici è molto frequente: anche io ho avuto uno scontro con un cinghiale (mi è andata bene) e una sera mi sono trovato a frenare davanti a un daino che aveva spiccato un salto sulla strada dal muretto di contenimento della scarpata. Negli ultimi anni (io sono pendolare da 26 anni) le cose sono enormemente peggiorate: il traffico dei mezzi pesanti è triplicato, il fondo stradale è peggiorato di conseguenza. Al mattino si impiega oltre un’ora e un quarto per arrivare in centro a Modena».

Gli automobilisti che conoscono il territorio, per superare gli ostacoli e raggiungere le località di destinazione, percorrono strade alternative, sempre però accusando ritardi. Così ha fatto ieri mattina anche Graziano Pattuzzi che ha impiegato venti minuti in più per raggiungere la destinazione. «Quando finalmente sono arrivato a Torre Maina – dice –, ho percorso la Lucchina fino a Pozza e quindi la Pedemontana che a quell’ora era libera e scorrevole. Che un cinghiale faccia perdere tanto tempo non è comprensibile. Non si poteva – chiede – intervenire in modo più spostando l’animale dalla carreggiata?». Walter Bellisi