Un collettivo riempie di video gli spazi vuoti

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SUL PAVIMENTO moquette blu, alle pareti costellate da locandine un rosa shocking. Non serve alzare lo sguardo al botteghino, con la sua illuminata insegna ‘Cineot’, per rendersi conto che si sta varcando l’ingresso di un cinema. In realtà siamo nella reception del negozio di tatuaggi Inkonnection (in via Carteria 19) che, per la seconda volta quest’anno, presta i suoi spazi a un intervento artistico firmato dal collettivo modenese I have got an empty space.

COME IL LORO nome suggerisce, l’idea originale è proprio «lavorare ‘site specific’ su un luogo vuoto, inutilizzato o indeciso», racconta Jacopo Noera, tra i ragazzi del collettivo. Questa volta si parte da un cinema con la sua base operativa nel negozio di tatuaggi. Ma che poi, come raccontano le locandine – disegnate ognuna da un graphic designer diverso a cui è stato chiesto di collaborare con l’artista in questione –, si sposta per proporre video proiezioni in giro per la città in luoghi sempre nuovi, non scontati, sicuramente inaspettati. Come lo scantinato del palazzo dove vivono alcuni di loro – «un luogo abbandonato di cui ci siamo appropriati», spiega Isabella Nardon, anche lei parte del collettivo –, o ancora la modenesissima Polisportiva Sirenella.

SONO CINQUE gli appuntamenti in programma: il primo, la proiezione del video ‘Old child’ dell’artista Elettra Bisogno, si è svolto nei giorni del Festival Filosofia allo spazio Ca.Os di via Tre Re. Stasera c’è il secondo: l’opera di Ornella De Carlo ‘Immagini al vento’ verrà proiettata in loop dalle 21.30 a mezzanotte tra gli alberi vicino all’Habanero Cafè (in Viale delle Rimembranze 5). Sabato prossimo invece, il 28, sarà la volta dell’appropriazione – amichevole ovviamente – della Polisportiva Sirenella, luogo caro ai modenesi doc: dalle 18 alle 23.30 verrà proiettato (sempre in loop) il lavoro della norvegese Ina Porselius ‘As an extension of your body’, il racconto di una malattia e del rapporto tra madre e figlia. E ancora, dal 3 al 7 ottobre tutte le sere dalle 19 alle 20, sarà la volta di ‘Tramonto a casa’ del siciliano Giorgio Varvaro nel famoso scantinato di cui sopra, alla Palazzina Monica in via Buon Pastore 56. L’ultimo appuntamento è online: dal 9 al 16 ottobre su un sito creato ad hoc ogni giorno verrà proiettato un nuovo episodio dell’animazione ‘Sì, anche io!’ firmata dall’artista (nella vita psicologo) Doctor Aw (cercatelo su siancheio.com).

PER CHIUDERE, una festa, il 31 ottobre dalle 18 alle 24, di nuovo nella reception di via Carteria da dove tutto è partito. Una rassegna che prende spunto dal cinema ma non è cinematografica: ogni appuntamento è una vera e propria installazione artistica. Il botteghino, costruito dal collettivo, ha le ruote e viene ogni volta portato davanti al luogo della proiezione. C’è un megafono attaccato, che viene usato per attirare la gente, invitarla a provare questa esperienza. Gli incontri sono tutti gratuiti, grazie al sostegno di Inkonnection che, non accontentandosi di essere un semplice studio di tatuaggi, ha deciso di destinare all’arte la sua reception: «Ci aiutiamo a vicenda e creiamo connessioni, facciamo incontrare realtà diverse e questo è sempre un arricchimento», dice Khalil Hamie che, insieme a Davide Citro, è il ‘padre’ di Inkonnection e primo sostenitore del collettivo I have got an empty space. Una collaborazione, la loro, destinata a continuare: «Stiamo costruendo una realtà forte, sempre più solida, in grado di sostenere un certo impegno culturale in città», ci dicono. Una realtà che si fonda sulla possibilità e, soprattutto, la libertà.