Un fiume di lacrime e rabbia "Addio Gabriela e Renata"

Tantissime persone al funerale delle due donne uccise da Salvatore Montefusco. Gli amici: "Così diamo voce a tutte le donne che lottano per se stesse e i figli"

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di Valentina Reggiani

Palloncini bianchi all’uscita delle due bare bianche, ricoperte di fiori e un lungo, doloroso applauso. Erano in tanti ieri mattina nella chiesa di via Ganaceto per dare l’ultimo sofferto addio a Gabriela e Renata Trandafir, brutalmente uccise a colpi di fucile dal marito e patrigno Salvatore Montefusco. C’erano i genitori di Gabriela, arrivati dalla Romania, i fratelli e la sorella insieme alle amiche di scuola di Renata ma anche ai suoi ‘compagni’ di avventura: i ragazzi che insieme alla 22enne organizzavano i tornei di calcetto in riviera. Come quello a cui la giovane vittima aveva partecipato il giorno precedente il duplice femminicidio. Ma anche le istituzioni ieri hanno fatto sentire la propria vicinanza alle famiglie delle vittime. Infatti erano presenti tutti i sindaci dei comuni della provincia, in primis Giovanni Gargano, primo cittadino di Castelfranco . "E’ un dovere essere qui oggi – ha detto – accanto ai familiari per abbracciarli in questo dolore. Un dolore che da soli si fa fatica a reggere". Il rito ortodosso è durato circa due ore: accanto alle bare bianche anche le scarpette rosse, simbolo di femminicidio e al centro la foto di Gabriela e Renata, unite nella vita così come nella morte. Chiuso nel suo dolore, in piedi accanto alle bare anche il fratello di Renata, il 17enne unico sopravvissuto alla strage. Ai funerali erano presenti anche alcuni professori di Renata e la vice preside del Cattaneo e, appunto, le ex compagne di classe. "Abbiamo fatto le superiori insieme – ha commentato Alice Casolari – e posso solo dire che era una ragazza straordinaria. Era sempre solare, sempre disponibile per tutti. Non aveva mai dato segno di disagio: era una ragazza molto riservata". Presente ieri anche l’onorevole cinque stelle Stefania Ascari: "Provo tanto dolore e tanta rabbia per queste morti che dovevano essere evitate. Arriviamo da giorni terribili, 7 femminicidi in poco più di una settimana, l’ultimo a Roma. Le istituzioni devono sentirsi chiamate in causa perché è chiaro che il sistema di tutela delle vittime di violenza ha delle falle e la giustizia non può commettere errori". Al termine della cerimonia un’amica di Gabriela ha dedicato a mamma e figlia una canzone. "Pensando a voi mi viene in mente questo brano – ha spiegato in lacrime – Prima ero cieca ma ora vedo. Vediamo tutti. Non siamo più ciechi davanti a questo orrore. Gabriela ti ricordo con gioia – ha detto – Hai lottato con la tua vita pur di non abbandonare i tuoi figli. Gabriela è mia sorella e tua sorella. Renata è mia figlia e tua figlia. Questa tragedia ci ha abbandonato in un dolore straziante. Renata – ha sottolineato – Tu eri una bambina esemplare, dolce ed elegante. Grazie a tutti: Attraverso la vostra presenza vogliate dare voce a queste anime che non ci sono più e alle donne che cercano di salvare la propria vita e quella dei propri figli". Dopo il lungo applauso all’uscita dei feretri il corteo funebre ha proseguito per Conegliano Veneto: mamma e figlia riposeranno, infatti, nel paese dove vive la sorella di Gabriela.