"Un parco per insegnare a tutelare il verde"

A Quarantoli nasce Far: due ettari a disposizione di scuole e famiglie per riscoprire l’agro-alimentare in memoria di Albertino Reggiani

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Il terremoto dieci anni fa ha mosso la terra. C’è chi ha continuato a seminare e a irrigare e ora comincia a raccogliere i frutti. Sono tante le esperienze nate nella Bassa modenese, ma questa a Quarantoli di Mirandola assume un valore tutto particolare, perché parla di futuro, si rivolge alle nuove generazioni e ha come obiettivo quello della salvaguardia di modelli agronomici più rispettosi dell’ambiente, legati alle caratteristiche tipiche del paesaggio agricolo di questo territorio.

Il tutto su 2 ettari di terreno all’interno dei quali è stato realizzato il ‘Parco agro-ambientale Far’ della Fondazione Albertino Reggiani. È questo il modo con cui i familiari di Albertino Reggiani, imprenditore molto legato a Mirandola, scomparso nel 2012, hanno voluto raccogliere il suo testimone. "Il parco – dice la moglie Marisa – vuole coinvolgere le scuole, le associazioni culturali e le famiglie: possono venire qui per conoscere e toccare con mano come sia possibile valorizzare il territorio rurale, come sia possibile reralizzare modelli di salvaguardia ambientale per il rispetto di acqua, di suolo e di aria, per la conservazione del patrimonio faunistico e per la produzione di alimenti sani e salutari".

Un luogo, come spiega il presidente della Fondazione Albertino Reggiani, Emilio Sabattini, che vuole "portare il proprio contributo a questa stagione di transizione ambientale offrendo alla comunità in modo semplice, percepibile ai nostri occhi, un cammino che tutti siamo chiamati a percorrere quotidianamente". Nei sentieri del parco ci si immerge in una dimensione ambientale che porta in sé i connotati della sua salvaguardia: un boschetto per la tutela di specie autoctone, un laghetto artificiale per i processi di fitodepurazione e con la presenza di specie ittiche autoctone, un’area agricola e didattica per la coltivazione di prodotti nostrani attraverso tecniche a basso impatto ambientale. E poi il sentiero degli animali, con zebre, lama, dromedari, cavalli, pecore e caprioli. Il sogno della fondazione è quello di fare di questo parco un’oasi che punti "all’educazione e alla formazione delle nuove generazioni, con una relazione particolare con le scuole di agraria, con le associazioni agricole e il mondo della cooperazione per sperimentare e promuovere innovazione di prodotti e recupero delle tradizioni culinarie di questo territorio".

Il prefetto di Modena Alessandra Camporota ha partecipato ieri alla cerimonia di inaugurazione assieme alle istituzioni locali, al sindaco Alberto Greco, al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al vicario della diocesi di Carpi, monsignor Gildo Manicardi. "Questo parco – ha detto Camporota – risponde a quanto scritto nella Costituzione italiana, all’articolo 9 recentemente rinnovato: la Repubblica, cioè noi cittadini, tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. Questo ne è un esperimento concreto". Il parco ospiterà già quest’estate spettacoli e concerti.

Paolo Tomassone