Una casa avveniristica per i disabili

Formigine, svelato il progetto alle ex Carducci pensato da Rock no War: monolocali, uffici, galleria per mostre

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Da giugno a settembre 2020 le demolizioni, entro fine 2020 la realizzazione dell’interrato, entro la primavera del 2021 saranno completate le case-design del Dopo di Noi e tutti gli impianti del CoHousing e del Punto-Ristoro con palestra, a primavera le piantumazioni ed i collegamenti, a dicembre 2021 il completamento delle finiture.

La lunga marcia che prevede la realizzazione di un centro ‘Dopo di noi’ sull’area delle ex Carducci ha mosso, ieri presso la sala consiliare del Castello di Formigine, un altro importante passo con la presentazione del progetto, pensato e voluto da Rock No War, che vedrà sorgere, dove oggi ci sono le storiche scuole formiginesi, una struttura sociale quantomeno avveniristica. «Emozionata, e contenta di presentare un progetto che renderà la nostra città ancora più inclusiva e accogliente» si è detta il sindaco Maria Costi, mentre sul maxischermo della sala consiliare scorrevano i rendering di quel che verrà. «Ci sono opere che danno la misura della civiltà dei territori», ha detto invece Monsignor Giuliano Gazzetti, che non ha mancato di rimarcare come «la nuova struttura sarà patrimonio di tutti, e non è un caso che sorga al posto di una scuola. Le comunità crescono anche attraverso progetti come questi».

Pensato a beneficio dei più deboli, sarà esteso su un’area di oltre 5200 metri quadrati, e avrà un costo di circa 4 milioni di euro (chiunque volesse può contribure attraverso Rock No War).

Sarà infatti recuperato l’edificio principale delle ex-Carducci (700 metri quadrati, circa) destinandolo ad uffici e sale di uso pubblico con riuso dei grandi corridoi a galleria pubblica che ospiterà mostre ed eventi.

Al piano primo uffici per l’operatore-gestore delle nuove strutture, al seminterrato la centrale tecnica per impianti idrici termici e elettrici e i locali di servizio. Per quanto riguarda il co-housing, l’edificio è costituito da 3 piani fuori terra che conterranno 10 monolocali da due posti letto e 2 appartamenti per 5 posti letto, mentre gli edifici per la residenza dei disabili sono costituiti da 5 unità di 56 metri quadrati ognuna, progettate per coloro che sono privi di sostegno famigliare o con una rete familiare non in grado di assicurare al disabile una permanenza costante all’interno del domicilio. «Sarà una struttura – ha detto Giorgio Amadessi, presidente di Rock No War – suscettibile di adattamenti, trasformabile per affrontare le criticità sociali e razionalizzare i costi di gestione, da destinare a piccoli nuclei famigliari, anziani, giovani con fragilità, persone con una lieve e grave disabilità ma costrette da una emergenza assistenziale». Presente, in sala, anche il Presidente della Regione Stefano Boancini, ad avviso del quale «per trovare soluzioni flessibili, innovative e ‘disegnate’ sui bisogni reali di queste persone è imprescindibile il coinvolgimento e il contributo delle famiglie, delle associazioni, come Rock No War, e delle Fondazioni per il ‘Dopo di Noi’. Solo con questa sinergia tra pubblico, privato e Terzo Settore, riusciremo a dare risposte adeguate».

Stefano Fogliani