ALBERTO GRECO
Cronaca

Una foresta con piante rare nell’oasi verde de ’La Pica’

Il progetto ha l’obiettivo di rigenerare l’ecosistema . Verranno anche organizzati. incontri sull’ambiente.

Il giardino botanico La Pica, nelle. campagne di San Biagio, dove. si coltivano. di piante rare

Il giardino botanico La Pica, nelle. campagne di San Biagio, dove. si coltivano. di piante rare

Presso il Giardino Botanico "La Pica", nel cuore delle campagne di San Biagio, dove è stata realizzata una singolare collezione di piante erbacee, arbustive e arboree che coprono un appezzamento di terreno di 21mila metri quadrati tra i Comuni di Mirandola, San Felice e Medolla, è stato recentemente realizzato il progetto di una "food forest". La sfida è di far crescere liberamente alberi da frutto, erbe medicinali e officinali, bacche, ortaggi, piantati l’8 marzo scorso da alcuni componenti dell’associazione "Il Giardino Botanico La Pica" insieme con gli scout di Mirandola. "In un clima di entusiasmo e collaborazione, - spiega la botanica Eleonora Tomasino, che collabora al Giardino Botanico - abbiamo iniziato a realizzare una food forest, una vera e propria foresta commestibile, una coltivazione multifunzionale che integra alberi da frutto, erbe medicinali e officinali, bacche, ortaggi e molto altro, in perfetta sinergia con le piante spontanee e gli animali che popolano questo habitat".

Si tratta di una pratica di coltivazione innovativa, che integra coltivazioni erbacee, arboree e/o pascoli nella stessa area, creando sistemi agricoli più sostenibili, resilienti e in armonia con l’ambiente. "Il nostro obiettivo – prosegue Tomasino - è rendere questo spazio non solo un angolo di natura rigogliosa, ma un vero protagonista del territorio, a disposizione di tutta la comunità. Abbiamo piantato circa 45 alberi da frutto su un’area di 2.000 metri quadrati, privilegiando varietà tipiche locali e frutti antichi ormai rari". Il progetto nasce con l’intento di sottrarre terreno all’agricoltura intensiva, restituendo alla Bassa modenese le sue antiche colture e contribuendo così alla rigenerazione degli ecosistemi. Lo spazio, ancora in fase di allestimento, diventerà anche un luogo di formazione e sensibilizzazione, ospitando workshop e progetti di educazione ambientale per diffondere la consapevolezza sull’importanza della biodiversità e della tutela del nostro patrimonio naturale. Il primo appuntamento presso l’orto-frutteto è stato guidato da Giulio Azzolini, esperto e appassionato di agroforestazione, che da anni applica con successo questo metodo.