Una Pasqua da chef, ognuno a casa sua

Molti ristoranti d’autore consegneranno a domicilio il menù speciale di domenica: "E’ un modo per stare vicini in un giorno di festa"

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"Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi". Quest’anno il tradizionale detto non potrà essere seguito: l’emergenza sanitaria impone a tutti rigorosamente una Pasqua in casa. Dunque niente pranzo al ristorante, un classico, niente gita fuori porta. Questo peraltro non significa dover rinunciare ad un pranzo luculliano pranzo e, perché no, ad un menù da gourmet.

Sono tanti infatti i ristoranti della provincia che, oltre ad essersi già organizzati per le consegne a domicilio durante la settimana, hanno elaborato menù ad hoc per il giorno di Pasqua e anche per il lunedì di Pasquetta, che loro stessi porteranno personalmente a casa dei clienti. "Sarà una Pasqua a base di pesce – esordisce Carlo Gozzi, chef del ristorante L’Incontro di Carpi di cui è anche socio insieme a Gianfranco Zinani e alla moglie Luciana –. Per i nostri clienti abbiamo preparato due menu: uno di carne e uno di pesce. Nonostante la Pasqua sia tradizionalmente più ’carnivora’, la grandissima maggioranza delle prenotazioni riguardano il menù ‘marittimo’. Forse perché il pesce è più laborioso da fare in casa. Siamo molto soddisfatti, abbiamo ricevuto più prenotazioni di quelle che ci aspettavamo, abbiamo dovuto chiuderle perché non riusciremmo a garantire i tempi giusti per avere il cibo all’orario giusto".

Clienti fidelizzati, da Carpi, Rio Saliceto, Campogalliano, ma anche nuove persone che hanno sentito la pubblicità per radio. Qualche anticipazione dei menù? "In entrambi i casi abbiamo privilegiato le verdure di stagione, come gli asparagi, cercando di combinare tradizione e innovazione. Ogni cliente riceverà una dolce sorpresa".

Pienamente tradizionale è l’offerta dell’Antica Trattoria Partecipanza di Nonantola: "Abbiamo predisposto un menù alla portata di tutti, non volevamo speculare su questo momento di difficoltà, e che possa essere facilmente riscaldato in forno senza perdere le peculiarità degli alimenti – spiega Giuseppe Guerriero, socio insieme a Davide Mori –. Lasagne, rosette, stinco, patate. E a tutti in dono una bottiglia di vino quale omaggio per una comunità che ci ha dato tanto, con la speranza di regalare un mezzo sorriso"

"’Grazie’ è la parola che mi colpisce di più in questi giorni: le persone ci ringraziano per questo servizio a domicilio il giorno di Pasqua, quasi fossimo portatori di un senso di normalità e di un po’ di serenità". Così il titolare de Il Luppolo e l’Uva di Modena, Stefano Corghi, descrive le prenotazioni, numerose, che stanno arrivando. "Abbiamo creato un menù semplice, trasversale tra le tradizioni del territorio e la Pasqua, dal nudo di ricotta con crema di asparagi e pecorino alla lavagnetta di agnello, alle costolette di agnello scottadito, al dolce nostro tipico, la torta gianduia. E’ per noi una doppia soddisfazione: riusciamo a lavorare, coinvolgendo i nostri dipendenti, e sentiamo di regalare una piccola ‘coccola’ ai clienti, con un servizio che è un genere di conforto".

Innovativo è il progetto studiato da Davide Forghieri dell’Osteria Emilia di Campogalliano: non solo menù di carne o di pesce, ma esiste un’altra opzione. Piatti pronti e piatti da comporre: "Chiamo questo servizio ‘Ristocceria’, perché come le rosticcerie facciamo dei semi lavorati che poi sarà il cliente a completare, impiattare, mediante le istruzioni scritte e video (con un tutorial su youtube) che stiamo appositamente creando. Noi portiamo a casa tutto praticamente pronto, però saranno loro a cuocere e dare ai piatti il tocco finale. E’ la prima volta che faccio consegne a domicilio – prosegue Forghieri – ma mi piace e continuerò anche dopo la fine del’emergenza. Non è più il cliente che va al ristorante ma siamo noi ad entrare nella sfera più intima delle persone, la casa".

Soddisfatti anche Claudio Cavani e la moglie Barbara del Calcagnino di Formigine: "Le richieste sono superiori alle aspettative, e provengono anche da Sassuolo, Modena, Carpi. Le persone hanno voglia di normalità, ci dicono che quel giorno si vestiranno a festa e apparecchieranno bene la tavola".