"Una sfilata di scheletri per tornare alla vita"

Tante persone, oltre 400, hanno preso parte all’iniziativa ideata dall’artista Colomer per Fmav. La camminata si è conclusa ai Giardini

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Tanta gente, almeno 400 persone, alla partenza presso il celebre ’Cubo-ossario’ di Aldo Rossi e Gianni Braghieri e tantissime persone anche alla fine del corteo, fissata davanti alla Palazzina Vigarani dei Giardini ducali di corso Canalgrande. Sono questi gli estremi temporali del corteo ’Modena Parade’ di ieri mattina, durato oltre tre ore, voluto dall’artista spagnolo Jordi Colomer in concomitanza con la sua mostra ’Strade’, organizzata come l’evento stesso da Fondazione Modena Arti Visive. Un appuntamento legato all’uscita (sperabile) da due anni difficili con protagonista il covid19, con un’organizzazione realizzata da Fmav insieme al Collettivo Amigdala (l’hanno curata in particolare Daniele De Luigi e Federica Rocchi), che ha portato tanta gente lungo le strade per questa sorte di performance artistica collettiva. Molto divertente, scenografica, alla quale hanno partecipato i bambini della scuola primaria Cittadella di Modena con i propri genitori, gli studenti del Venturi e dell’istituto musicale Vecchi Tonelli, i frequentanti del workshop di Fmav tenuto dal medesimo Colomer, del laboratorio ’Museolaboratorio Quale Percussione?’ e del coro ’Le Chemin des Femmes’. Guidato dallo stesso artista, accompagnato da due cavalli e strumenti musicali, il pubblico ha dunque sfilato per le vie di Modena: "Abbiamo voluto – spiegano i responsabili Fmav – coinvolgere la cittadinanza in un recupero catartico dell’esperienza dello spazio sociale, alla vigilia della fine dello stato di emergenza imposto dalla pandemia". Che la riuscita non fosse scontata lo sussurravano, alla fine, gli organizzatori stessi, abbracciandosi tra loro davanti alla Palazzina e chiedendosi: "Ma cosa abbiamo fatto per la città? Saranno almeno 400 persone".

Un po’ defilato alla fine del corteo, ai giardini ducali, c’era anche l’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi: "La parata di Fondazione Modena Arti Visive – dice l’esponente del Pd – è stata un bellissimo esempio di partecipazione: ritengo che la cultura sia fondamentale come strumento per riappropriarsi dello spazio pubblico e utilissima anche come filo che ricuce relazioni e legami". Anche sui social media l’evento ha tenuto banco, nei profili degli organizzatori. Presenti soprattutto foto e commenti entusiasti per la novità, ma anche qualche distinguo: "Mi dispiace – scrive sul profilo Facebook del Venturi l’utente Rita C. – ma la trovo una performance discutibile, grottesca". Molto diverse, appunto, le sensazioni che si percepivano frequentando lo spazio davanti alla Palazzina Vigarani dove il corteo si è concluso: allegria, scherzi, musica, sberleffi. E’ arte tutto ciò? Chissà, certo il divertimento e l’attenzione per un avvenimento culturale che verrà ricordato c’è stato indubitabilmente.

Stefano Luppi