
Un momento della serata
Una vita con sapore e spessore di un romanzo: è quella del modenesissimo Gianfranco Venturelli, tecnico che con estro, competenza e passione ha contribuito a diffondere la cultura della Terra dei Motori in ogni angolo del pianeta (e non è una esagerazione!). Stretto collaboratore di Enzo Ferrari, poi decisivo nel creare le condizioni perché Lamborghini avesse un futuro targato Audi, Venturelli ha raccontato la sua esperienza esistenziale in un bel libro scritto assieme alla collega Francesca Galbiati. Il viaggio nella memoria non trascura l’avventura…nautica dell’intraprendente Gianfranco tra le dune coperte di petrodollari, perché il gusto per l’emozione a tutta velocità non conosce confini.
Il volume, edito da ArteStampa, si intitola ’La mia vita. Tra supercar, barche veloci e cibi lenti’. Ed è stato presentato in una divertente serata presso l’agriturismo La Vedetta, sulle colline di Castelvetro. Interrogato dal nostro Leo Turrini, l’ospite d’onore Horacio Pagàni, il geniale costruttore di spettacolari supercar, ha voluto ricordare come proprio da Venturelli (che nel presente si diverte a valorizzare l’oro nero di Modena, con una Acetaia da…Gran Premio!) fosse stato accolto al suo sbarco in Italia, come semplice operaio di terzo livello. A conferma di come il talento non conosca barriere. All’evento è intervenuto con un messaggio Piero Ferrari. Ha scritto il figlio del Drake: "Mio padre amava definirsi un agitatore di uomini. C’era in lui fortissima la consapevolezza che nulla sarebbe stato possibile, nemmeno a lui, se non avesse incontrato, sulla sua terra, donne e uomini animati dalla sua stessa passione. Gianfranco Venturelli è una di queste persone e a lui vanno il mio affetto e la mia gratitudine".
Ed è proprio vero.