Unimore ai suoi studenti "Decidete nome e genere"

Autodeterminazione, il senato accademico approva il regolamento destinato a tutti coloro che vogliono un’identità diversa da quella anagrafica

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di Paolo Tomassone

Uomo, donna, alias. Da oggi c’è una terza opzione che si può inserire alla voce ‘genere’ dei documenti dell’università di Modena e Reggio Emilia. Il senato accademico, infatti, ha approvato il regolamento che istituisce la carriera ‘alias’, destinata a tutti coloro che, nelle interazioni con l’ateneo, desiderino utilizzare un nome diverso da quello anagrafico. Il provvedimento, a cui ha lavorato per anni un comitato di esperti, è fondato sul principio di autodeterminazione di genere; una possibilità che è estesa non solo a studenti, dottorandi e specializzandi, ma anche a personale tecnico-amministrativo, bibliotecario, ai collaboratori esperti linguistici, ai docenti, ricercatori e assegnisti che, per il "proprio benessere psicofisico, intendano modificare nome e genere". L’identità alias verrà temporaneamente riconosciuta anche ad eventuali ospiti dell’Ateneo che dovessero richiedere l’utilizzo di un nome diverso. "Tutto nasce nel 2015 quando il Comitato unico di garanzia ha deciso di produrre uno strumento, all’epoca un doppio libretto di iscrizione, per persone che potevano essere tutelate e chiamate col proprio nome e genere di elezione – ricorda Dario Pavia, referente dell’associazione studentesca MoReGay –. Uno strumento parziale che tutelava alcuni aspetti ma non tutti. In questi anni tutti gli uffici amministrativi hanno lavorato per migliorarlo". Dopo la conferenza dei rettori delle università italiane a Pisa, dopo i materiali prodotti e vagliati dalla Crui e dalla Conferenza nazionale degli organismi di parità è arrivato il riconoscimento effettivo dello strumento. "Con l’approvazione dei due regolamenti – spiega la professoressa Tindara Addabbo, delegata del rettore per le pari opportunità e presidente della Commissione per l’istituzione della carriera ‘alias’ – Unimore rientra fra i pochi atenei in Italia che estendono la carriera alias sia alla componente studentesca che al personale. Un risultato che si è avvalso anche del confronto con le associazioni LGBTQI+ che aderiscono al tavolo istituito presso Unimore e che colgo l’occasione per ringraziare". Per poter cominciare o proseguire la propria carriera utilizzando un nome ‘alias’ – spiegano da Unimore – la persona richiedente dovrà semplicemente sottoscrivere un accordo di riservatezza con l’ateneo, il quale provvederà alla predisposizione e al rilascio di un nuovo badge identificativo". Un profilo burocratico alternativo per il personale in servizio presso l’ateneo, mentre, per studentesse e studenti, il nome scelto sarà utilizzato per poter sostenere gli esami, per la proclamazione in sede di laurea o discussione tesi di dottorato e per avere un nuovo indirizzo mail.