Unimore sul podio al Gp dei bolidi smart

Il team della nostra università si classifica secondo dopo le due gare per vetture da corsa senza pilota a Las Vegas e Indianapolis

Migration

A un soffio da una vittoria che pareva già sorridere al team dell’università di Modena Reggio Emilia EuroRacing. Questo l’amaro epilogo occorso 113 anni dopo le medaglia olimpica sottratta a Dorando Pietri a Londra nel 1908, ad un gruppo modenese di studenti e ricercatori appassionati di auto da Formula 1, ma a guida autonoma. Lo scenario è stato Indianapolis tra settembre e ottobre 2021 e, successivamente, a Las Vegas, tra dicembre 2021 e gennaio 2022. La competizione, stimolata dalla Dallara SpA che ha fatto una sorta di call internazionale per tecnologie a guida autonoma da applicare su vetture messe a disposizione dalla casa automobilistica emiliana, sostenuta organizzativamente dallo stato dell’Indiana, per la prima volta ha visto sfidarsi su un vero circuito vetture intelligenti senza pilota. La gara era l’Indy Autonomous Challange (IAC), un concorso a premi universitario che ha visto la partecipazione di 37 team di tutto il mondo, tra cui appunto quello di Unimore, abbinato al Technology Innovation Institute degli Emirati Arabi Uniti. Nella prova di Indianapolis, una prova che si svolgeva con vetture singole in pista, il team modenese EuroRacing ha ottenuto il diritto di partecipare alla finalissima a 3 col migliore tempo di qualificazione. In finale le partenze sono avvenute in ordine inverso ai tempi conseguiti.

"Parte il primo che era Milano e sbatte. Parte secondo che è Monaco e fanno un tempo leggermente migliore di quello che avevamo fatto noi nelle semifinali. A questo punto – dice il professor Marko Bertogna, docente di Informatica al Fim di Unimore, responsabile del team e da anni impegnato nella ricerca sulla guida autonoma - è il nostro turno. Dovevamo decidere a che velocità settare e abbiamo optato per una velocità molto più alta, 10 kmh in più. Eravamo, dunque, tutti in tensione per vedere se la vettura avrebbe tenuto la pista o meno. La prima curva la vettura ha tenuto molto bene, poi ha fatto regolarmente anche la seconda, la terza e la quarta e ha completato il giro, facendo segnare il tempo migliore. Poiché l’algoritmo è lo stesso anche per il completamento del secondo giro previsto da questo tipo di gara, tutti erano certi che Modena aveva già vinto. Solo che nel secondo giro dopo la prima curva la vettura ha smesso di andare".

Un bug, un errore di programmazione costato tanto ai modenesi. "Sostanzialmente – spiega Bertogna - è accaduto che quando noi, tra le semifinali e la finale, abbiamo cambiato una piccola cosa nella maniera di riscaldare le gomme, qualcuno si è sbagliato ad aggiornare anche il numero di giri che andavano fatti nella parte di gara, ed è stato messo 1 solo giro invece di 2". Questo ha fatto sfumare una vittoria da 1 milione di dollari che era già in tasca. Il team modenese però si è portato a casa 100mila euro ugualmente perché "Tutti hanno visto che eravamo i vincitori morali – si consola Bertogna - e ci hanno dato comunque un premio di consolazione. Abbiamo dimostrato di avere la vettura con la velocità più alta raggiungendo i 230 kmh".

Alberto Greco