"Unione Area Nord, il benefit è una beffa"

Marchesini (Cgil): "Il premio ai dipendenti è in ritardo di due anni ed ora è stato ulteriormente posticipato. Situazione intollerabile"

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Nuovo incontro ieri mattina fra i vertici di Ucman (Unione dei Comuni Area Nord) e la rappresentanze sindacali di Fp Cgil e Cisl Fp. Ufficialmente, all’ordine del giorno, c’era il futuro assetto istituzionale dell’Unione e le sue linee di sviluppo: vero tema caldo della discussione, è stato però il contenzioso sorto fra le due parti in merito alla gestione del personale. La questione, che si trascina da due anni a questa parte, concerne essenzialmente il mancato accreditamento del premio di produttività per i dipendenti. Di solito tributato nel corso dell’anno successivo, il benefit relativo al 2020 deve essere ancora versato, con grande disappunto dei lavoratori, che hanno così deliberato lo stato di agitazione. "Il premio è in ritardo di due anni – commenta Veronica Marchesini, responsabile della vertenza e sindacalista di Fp Cgil – e si prepara un’ulteriore proroga. Dopo aver infatti annunciato di essere pronti ad elargire quanto dovuto nel corso del mese corrente, i vertici di Ucman hanno unilateralmente posticipato a luglio. Ci sembra una beffa, è una situazione intollerabile, che coinvolge altresì gli addetti di Cavezzo, San Prospero, Camposanto e Mirandola. Comuni che appunto devolvono i servizi". Il contesto stipendiale non è tuttavia l’unica criticità sollevata dai sindacati, i quali denunciano gravi carenze nell’organico dell’Unione. "Fra licenziamenti, assenze, mancate sostituzioni, il carico di lavoro è sproporzionato e i servizi resi molto indeboliti – prosegue Veronica Marchesini – occorre dare slancio alle assunzioni, sanando così le sacche di precariato ormai decennali. Da parte nostra, abbiamo ribadito queste posizioni anche nel corso dell’incontro odierno. Ucman deve essere fortificata, i cittadini dell’Area Nord hanno il diritto di fruire di servizi di qualità". Una posizione, quella di Cgil, che si pone dunque in netta contrapposizione con il percorso di uscita promosso dall’amministrazione mirandolese. "Laddove esiste una normativa che favorisce le aggregazioni dei Comuni, intraprendere il processo inverso ci sembra la scelta sbagliata", conclude la sindacalista, "poiché mette in forte difficoltà le altre otto municipalità". Un nuovo tavolo si terrà il 27 aprile.

Marcello Benassi