OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Università, la parola agli studenti: "Affitti alle stelle e case introvabili. Vivere qui è davvero difficile"

Gianmarco Fabiano, coordinatore Udu: "Abbiamo bisogno di trasporti adeguati, ma non ci sono". Dito puntato anche contro la poca sicurezza: "Una proposta? Uso attivo degli spazi pubblici".

Gianmarco Fabiano, coordinatore Udu: "Abbiamo bisogno di trasporti adeguati, ma non ci sono". Dito puntato anche contro la poca sicurezza: "Una proposta? Uso attivo degli spazi pubblici".

Gianmarco Fabiano, coordinatore Udu: "Abbiamo bisogno di trasporti adeguati, ma non ci sono". Dito puntato anche contro la poca sicurezza: "Una proposta? Uso attivo degli spazi pubblici".

Affitti alle stelle, trasporti inefficienti, università poco flessibile e molta insicurezza. Il quadro della vita universitaria a Modena sembra tutt’altro che roseo. A presentarlo c’è Giammarco Fabiano, coordinatore dell’Unione Universitaria Udu, la principale associazione studentesca di Unimore che lancia anche un messaggio chiaro e potente ai quattro candidati alla poltrona di rettore. "La nostra è un’università diffusa. Non è organizzata in un unico campus, ma ha diversi dipartimenti sparsi per la città. Questo consente di attivare diverse aree urbane, stimolando ad esempio il mercato degli affitti e la vita cittadina, soprattutto serale. Questa caratteristica porta anche problematiche logistiche, come la necessità di spostarsi tra le sedi, spesso senza un sistema di trasporti adeguato".

Modena è accogliente per i fuorisede?"No, per niente. Sono originario di Taranto, ma vivo a Modena dal 2019 e posso dire che in questi anni ho assistito a un drastico peggioramento della sicurezza cittadina. La situazione è radicalmente cambiata. Modena è una città molto meno sicura rispetto a quando sono arrivato. Il problema è che la sicurezza non si garantisce con la semplice presenza delle forze dell’ordine, che rischia di generare uno stato di allarme piuttosto che di protezione. Servono prevenzione, educazione sociale e un uso attivo degli spazi pubblici, con eventi e iniziative per mantenere viva la città. E poi c’è la questione affitti alle stelle: abbiamo già denunciato più volte il problema, ma se lo studentato offre stanze singole a 550 euro al mese e l’amministrazione lo presenta come un traguardo, vuol dire che c’è un problema di fondo. Il pubblico dovrebbe calmierare il mercato, non incentivare il privato a speculare. Poi, uno dei problemi che la rendono meno accogliente è la mancanza di trasporto pubblico notturno, che incide direttamente sulla sicurezza degli studenti. Un centro storico deserto nelle serate invernali è un problema. La presenza di un servizio di trasporto notturno garantirebbe non solo maggiore sicurezza, ma anche una migliore fruibilità della città per chi vive lontano dal centro".

I trasporti sono un problema?"Modena è una delle città con il maggior numero di auto per abitante. Questo significa che i cittadini modenesi, a differenza degli studenti fuori sede, possono permettersi di spostarsi in macchina. Gli studenti, invece, sono costretti a fare affidamento su un sistema di trasporti pubblici carente".

E la vita universitaria?"L’ordinanza che limita la musica nei locali durante la sera penalizza fortemente la socialità degli studenti. Modena non è una città particolarmente attiva dal punto di vista della movida: ci sono poche zone frequentate, come Via Canalino, la Pomposa o Via Gallucci. Se a queste limitazioni si aggiunge la difficoltà di spostarsi, il risultato è una città che si svuota completamente la sera".

Passando alla didattica, come si pone Unimore rispetto alle esigenze degli studenti?"L’università pubblica si trova a un bivio: rimanere rigida o adattarsi ai tempi. Se non diventa più flessibile, rischia di essere schiacciata dalle università telematiche, che offrono appelli su misura e maggiore libertà organizzativa. Uno dei punti più critici riguarda la carenza di appelli straordinari. Abbiamo proposto una mozione presentata al consiglio del Dipartimento di economia Biagi, per introdurre sessioni d’esame a marzo per gli studenti laureandi e fuori corso, ma è stata bocciata. Un appello in più potrebbe evitare che uno studente finisca fuori corso e veda le proprie tasse raddoppiate".