Lama Mocogno, si ustiona al volto accendendo la stufa. E' gravissimo

Il pensionato 72enne è stato trasferito con l'elicottero al centro ustionati di Parma

Una stufa a legna

Una stufa a legna

Lama Mocogno (Modena), 13 agosto 2018 - Stava cercando di accendere una stufetta a legna ma, non riuscendo ad alimentare le fiamme, ha pensato di utilizzare dell’alcol puro, spruzzandolo direttamente sul braciere.

All’improvviso è stato raggiunto da una grande fiammata al volto e al petto. Il gravissimo incidente domestico si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri in via Borgo Vecchio, a Lama Mocogno. Vittima un anziano di 72 anni che è stato trasportato d’urgenza dall’elisoccorso di Pavullo al centro grandi ustionati di Parma.

Erano circa le 17.30 quando l’uomo, non è chiaro se per scaldare pietanze in cucina, ha deciso di accendere appunto la stufetta a legna. Notando che la fiamma non restava accesa, il pensionato ha ritenuto opportuno utilizzare alcol puro al fine di alimentarla, non pensando però ai rischi che appunto correva. L’uomo ha diretto il getto del liquido infiammabile direttamente sul braciere e immediatamente una fiammata lo ha investito.

Il fuoco lo ha raggiunto al volto e al petto, provocandogli gravissime ustioni. Poco dopo sul posto - non è chiaro se avvisate dalla vittima dell’incidente o da qualche parente presente al momento del tragico episodio - sono arrivate l’ambulanza dei volontari di Lama, l’automedica ed è atterrato sul posto anche l’elisoccorso di Pavullo al fine di trasportare con urgenza il 72enne in ospedale, al centro grandi ustionati di Parma, dopo essere stato stabilizzato sul posto dai medici intervenuti.

Infatti secondo i primi accertamenti l’anziano avrebbe riportato lesioni gravissime soprattutto al volto tanto che è arrivato al nosocomio in codice rosso e la sua prognosi, al momento, sarebbe riservata. Gli accertamenti sull’infortunio domestico sono ora nelle mani dei militari. L’uomo è stato invece sottoposto subito ai trattamenti necessari in caso di ustioni di terzo grado, ovvero le più gravi.