"Vaccini, a inizio marzo via con la fase 2"

Il dg Ausl Antonio Brambilla: "Se Pfizer e Moderna consegneranno con puntualità le dosi partiremo con le punture agli over 80"

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di Paolo Tomassone

"Siamo a un buon punto". Secondo il dg dell’Ausl Antonio Brambilla, "la campagna vaccinale è iniziata nel migliore dei modi". Se la macchina organizzativa non subirà intoppi, tra metà febbraio e i primi giorni di marzo si partirà con la fase 2, cioè con la vaccinazione degli ultraottantenni. Ma tutto dipenderà dal rispetto della consegna delle dosi da parte di Pfizer. Proprio in queste ore il Governo, che ieri sera ha incontrato i presidenti delle Regioni, sta mediando con la società farmaceutica.

La situazione dei contagi da Covid-19 a Modena "è complicata", ma la rete ospedaliera sta reggendo anche se – nota Brambilla – "i nostri operatori stanno sopportando un carico di lavoro rilevante" al quale si aggiunge "uno stress lavorativo e un impegno psicologico". L’hotel Tiby, impiegato dall’Ausl per gestire i pazienti che non hanno la possibilità di trascorrere l’isolamento a domicilio, è attualmente occupato per il 50%, mentre si è riusciti a dismettere il Concordia hotel. Prosegue la fase 1 della campagna di vaccinazione, senza particolari criticità e, soprattutto, senza la segnalazione di alcun episodio allergico. L’unico problema riguarda la quantità di dosi che Pfizer riuscirà a consegnare a Modena.

"Lunedì avremmo dovuto ricevere circa novemila dosi – ricorda Brambilla – ma ce ne sono state consegnate solo 4.680, il 50% in meno. Abbiamo programmato di vaccinare 29 mila persone, ad ora siamo intorno a 20mila. Se le consegne di Pfizer fossero puntuali riusciremmo entro febbraio a finire la vaccinazione al personale". Al momento l’azienda sanitaria ha deciso di sospendere la prenotazione, in attesa di conoscere la quantità di dosi che verranno recapitate. Oggi terminerà la somministrazione dei vaccini nelle strutture per anziani (dove sono state somministrate già circa 4.600 dosi, il 45% agli ospiti e il 55% agli operatori) e a breve verrà conclusa anche quella nelle case famiglia dove vivono anziani o persone affetta da disabilità. Il 70% degli operatori sanitari – sia negli ospedali che nelle Cra – è stato vaccinato. Secondo un’indagine interna all’Ausl l’adesione alla vaccinazione è molto alta da parte dei medici (sopra l’80%), intorno al 50% tra tecnici e amministrativi e più bassa tra gli operatori socio-sanitari nelle Cra. Nessun ‘ribelle’ o ‘no-vax’ – assicura Brambilla – ma parecchi "tentennamenti"; e visto che questi lavoratori operano in un contesto particolarmente a rischio "i direttori dei distretti sanitari stanno incontrando i sindaci per avviare un’opera di convincimento".

"Sarà molto importante partire con la vaccinazione del personale scolastico", ma al momento l’Ausl non ha ancora avuto il via libera dalla Regione. Mentre già dai primi mesi di marzo si partirà con la somministrazione agli ultraottantenni, per i quali sono state accantonate al momento 1.500 dosi di vaccino Moderna che a differenza del Pfizer può rimanere più a lungo fuori dai frigoriferi, è più maneggevole e in confezioni già diluito, quindi ideale per le vaccinazioni a domicilio, in particolare per chi abita nelle zone di montagna.

Proseguono i lavori in vista della vaccinazione alla cittadinanza. In tutta la provincia ci saranno una dozzina di centri vaccinali: due a Modena (a Baggiovara e nell’ex sede dell’aeronautica in via Minutara) e i restanti tra l’Appennino e la Bassa. È esclusa la possibilità di utilizzare i locali della fiera. L’impegno dell’Ausl è di garantire la somministrazione dei vaccini per 12 ore al giorno, con la possibilità di arrivare fino a 14 ore: "Se Bonaccini chiederà di vaccinare anche di notte ci dovremo organizzare, ma non è detto che sarà necessario". In ogni caso occorrerà incrementare il numero di addetti alla vaccinazione. Per ora sono state richieste 45 unità infermieristiche tramite bando del commissario Arcuri, ma secondo il direttore "non saranno sufficienti".