Vaccini in azienda a Modena, già pronte Bper e Ferrari

Il via alle somministrazioni è possibile dal 3 giugno. Saranno sede di hub anche B&T Group, Marazzi, Tavoni e Voilàp holding

Vaccini in azienda: via alla Ferrari e alla Bper

Vaccini in azienda: via alla Ferrari e alla Bper

Modena, 29 maggio 2021 - Col via libera della Giunta regionale, che ha definito le modalità di somministrazione, si mette in moto la macchina che estenderà la possibilità delle vaccinazioni anche presso hub aziendali. Si partirà, seppure con gradualità, il 3 giugno e dipenderà dalle forniture di vaccini. Ora per partire si attende che le aziende autorizzate provvedano all’allestimento dei punti vaccinali e poi l’invio da parte dell’Ausl dei vaccini.

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La vera novità è che si abbassa la soglia delle somministrazioni che dovranno garantire questi hub, tra le 200 e le 500 vaccinazioni al giorno, anche se saranno concesse motivate eccezioni, che fungano da centri aggregati per più aziende, compresi i lavoratori dell’indotto e quelli in appalto, rimettendo in gioco anche associazioni come Cna, inizialmente interessate, ma che potrebbero però scegliere di appoggiarsi ad aziende di Confindustria Emilia con cui si vedranno lunedì. Chi non ha dubbi a partire è Bper che ha già fatto partire le lettere di adesione ai propri dipendenti, che allestirà il suo hub presso il parcheggio del centro servizi della banca a Modena, e la Ferrari. Altre aziende che quasi certamente diventeranno sede di hub vaccinali sono B&T Gruop, Marazzi, Tavoni e Voilàp holding.

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"Ringraziamo di cuore, assieme alle parti sociali con cui è avvenuto un dialogo costruttivo, il nostro tessuto imprenditoriale che ha dimostrato ancora una volta - affermano gli assessori reginali Vincenzo Colla e Raffaele Donini - di voler essere parte attiva e protagonista dei processi di cambiamento di questa regione anche ben oltre il proprio ambito di competenza". Il primo passo sarà la raccolta da parte delle aziende di quanti aderiscono alla campagna vaccinale, organizzando il reclutamento attraverso il medico competente, che provvederà a raccogliere le adesioni dei lavoratori che intendono vaccinarsi.

Il piano prevede quattro possibili approcci: oltre ai punti vaccinali allestiti dal datore di lavoro presso la propria azienda per i propri lavoratori, le tre principali strade sono gli hub allestiti in una struttura aziendale e utilizzati da più realtà lavorative, i punti vaccinali promossi e organizzati direttamente dalle associazioni di categoria e, infine, i centri per la somministrazione presso le strutture sanitarie private, al servizio di più aziende convenzionate. Sedi vaccinali che saranno anche a disposizione del territorio e di tutti i cittadini in caso di necessità da parte del Servizio sanitario regionale.

Nel determinare l’attivazione di un punto vaccinale avranno la precedenza realtà che operano nella logistica, nell’industria alimentare e nella grande distribuzione. Le spese di allestimento e gestione saranno totalmente a carico dei datori di lavoro eccezione fatta per la fornitura delle dosi di vaccino e gli strumenti per la sua somministrazione come siringhe e aghi. L’allestimento dei punti vaccinali e il percorso di vaccinazione del lavoratore rispecchieranno sotto ogni aspetto il lavoro degli hub allestiti dalle aziende sanitarie: uno spazio di accettazione, dove sarà effettuata l’anamnesi del va ccinando, uno per la somministrazione, dove possono essere presenti più linee vaccinali, e un’area infine di osservazione post-inoculazione.