Vaccini Covid ai parenti a Modena: le scuse della direttrice sanitaria

La direttrice sanitaria Silvana Borsari: "Chi ha sbagliato ha agito per paura di sprecare le dosi. Ora ci saranno le liste di riserva"

La direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena, Silvana Borsari

La direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena, Silvana Borsari

Modena, 8 gennaio 2021 - "Quello che è successo martedì sera non doveva accadere. Chiedo scusa a tutti a nome dell’Ausl. Ma spero anche, nel contempo, che i fatti non gettino un’ombra sul grande lavoro che stiamo facendo con le vaccinazioni anti Covid".

Tocca alla direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena, Silvana Borsari, dare spiegazioni sulle dosi di vaccino concesse illegittimamente a parenti di volontari e operatori sanitari presenti martedì sera all’ospedale di Baggiovara. Si parla di buona fede da parte di chi ha sbagliato, ma la Borsari annuncia anche l’apertura di istruttoria con tanto di commissione disciplinare che valuterà se e come sanzionare i responsabili.

"Al punto unico vaccinale di Baggiovara – ha spiegato la direttrice – ci sono dieci postazioni e vengono somministrate circa 1100 dosi al giorno. Le dosi contenute in flaconcini vengono aperte e diluite. Hanno una durata di sei ore, quindi il giorno dopo non possono essere utilizzate. Martedì sera è capitato che fossero avanzate undici dosi. Cinque sono state distribuite all’interno dell’ospedale, le sei rimanenti sono state somministrate a parenti e conoscenti di operatori presenti in quel momento, visto che non si trovava nessun altro ed erano già le nove di sera. Ho avuto l’impressione – ha chiarito Silvana Borsari – che si sia agito per paura di dover sprecare delle dosi che in questo momento sono considerate preziose. Ciò non toglie che si sia commesso un errore, perché si doveva cercare di vaccinare pescando sempre da una lista di aventi diritto, senza introdurre parenti o conoscenti. Possiamo assicurare che comunque non accadrà più nulla di simile". La direttrice ha poi spiegato come ci si comporterà d’ora in poi: "Al punto vaccinale ogni giorno sarà presente una lista dei medici di tutti i reparti dell’ospedale di Baggiovara che hanno dato la reperibilità notturna. In più, verrà fornita la lista degli operatori sanitari prenotati per i giorni successivi, in modo da avere sempre dei nomi di riserva da poter chiamare nel caso in cui siano avanzate delle dosi. Per intenderci, se io sono un medico che domani dovrà vaccinarsi, so che fin dalla sera precedente dovrò tenere il telefono acceso e rendermi reperibile nel caso in cui dovessi essere chiamato". Può succedere infatti, che qualcuno salti l’appuntamento: ciò può avvenire perché alcune delle persone prenotate non si presentano, o non vengono ritenute idonee alla vaccinazione da parte del medico competente, o ancora, dallo stesso medico inviate alla vaccinazione in altra data per la presenza di situazioni cliniche transitorie.

Tra le persone vaccinate martedì sera senza averne diritto, ci sono anche le due figlie di un volontario dell’Avap: "E’ uno dei volontari che ci aiutano a far funzionare il centro vaccinale – ha spiegato la Borsari – regolando il flusso ai varchi e provando la febbre a chi entra. A queste due ragazzi, come a tutti gli altri vaccinati per errore, somministreremo comunque la seconda dose, per non rendere inutile un’immunizzazione che ormai è cominciata". Per chiudere, di chi è la colpa? "Il centro vaccinale ha un responsabile che decide – spiega la Borsari – anche se l’idea di introdurre estrenei è stata collettiva e condivisa. Chi ha quella responsabilità comunque, avrebbe dovuto avvisare la direzione. E noi li avremmo invitati a continuare a cercare medici e infermieri aventi diritto al vaccino".