Valorizzare il ruolo dei medici

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Raffaele

Donini*

In Emilia-Romagna si è assistito al calo di medici nella graduatoria per la medicina generale, passati da quasi 1.700 unità nel 2016 agli attuali 759, primo campanello di allarme di una disaffezione al ruolo. A questo si uniscono l’impossibilità di prevedere in maniera puntuale l’uscita dei medici di medicina generale dal sistema, a parte la previsione dei pensionamenti al compimento del 70esimo anno di età, e la mancata, cronica, accettazione di incarichi in zone disagiate. Ciò porta anche alla mancanza di medici disponibili a coprire incarichi provvisori fino all’effettivo convenzionamento dei nuovi titolari. Il contratto nazionale prevede l’impiego di medici corsisti, con un massimale di scelte fino a 500 posti, che – a fronte di carenze di almeno 1.500 pazienti – ha portato ad una copertura ulteriormente parcellizzata. Si aggiunga poi la mancanza di possibilità di revisione del massimale oltre l’attuale tetto di 1.500 scelte. La situazione può trovare un cambio di passo attraverso emendamenti proposti alla legge di bilancio 2022. Per i medici corsisti in Medicina Generale si prevede un massimale fino a 1000 pazienti il primo anno del corso e fino a 1.500 per gli anni successivi, mentre per la continuità assistenziale fino a 24 ore settimanali il primo anno e successivamente 38. Per i medici, inoltre, ci sarà la possibilità di derogare al massimale, con l’assegnazione oltre i 1.800 pazienti fino al perdurare della situazione di carenza, con l’aggiunta – per la continuità assistenziale – di accettare incarichi provvisori o di sostituzione di assistenza primaria in deroga ai limiti del massimale. Infine, per rendere attrattivo l’incarico provvisorio, ai medici incaricati provvisori in assistenza primaria potrà essere riconosciuto il trattamento economico già riconosciuto per i medici titolari. Sugli emendamenti ci sarà il massimo impegno, perché la fiducia che abbiamo sulla figura del medico di medicina generale è massima e va valorizzata per garantire una sanità territoriale che risponda in maniera alle esigenze dei cittadini.

*Assessore regionale

per la salute