"La variante inglese sostituirà il virus attuale"

Tommaso Trenti, capo della Medicina di Laboratorio: "E’ più contagiosa, penso che la diffusione a Modena sia già al 35-40%"

Tommaso Trenti, direttore del dipartimento interaziendale di Medicina di Laboratorio

Tommaso Trenti, direttore del dipartimento interaziendale di Medicina di Laboratorio

Modena, 19 febbraio 2021 - Le mutazioni del Covid-19 che circolano nel Paese "sono un problema e un rischio per il futuro". Ma "la variante inglese, che anche a Modena si diffonderà sempre di più nelle prossime settimane e tenderà a sostituire il virus tradizionale, non deve allarmare". Lo precisa il direttore del Dipartimento interaziendale dei Laboratori, Tommaso Trenti, invitando però a mantenere alta l’attenzione e a rispettare tutte le regole che, ormai, dovrebbero essere di patrimonio comune: indossare la mascherina, lavarsi spesso le mani, evitare gli assembramenti.

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Direttore sono già state individuate quella inglese, quella sudafricana, la brasiliana, la scozzese e, in Italia, è comparsa anche quella napoletana. Ormai non si tiene più il conto delle varianti. "Forse vale la pena ricordare prima di tutto cos’è una variante. Quando il virus entra nella cellula si replica e l’Rna fa da stampo per fare tanti altri virus. Quando in questo meccanismo qualcosa va storto, si ha la variante. Se la variante ha caratteristiche per imporsi sul resto dei virus, perché ad esempio si trasmette con più efficienza, abbiamo una variante come quella inglese. Ma in realtà ci sono migliaia di varianti, non è una cosa eccezionale. In questo caso una delle- varianti, quella inglese, essendo più capace di diffondersi e di infettare le persone, sta prevalendo sul virus di Wuhan. Proprio per queste capacità la variante inglese sta sostituendo in tutta Europa progressivamente il virus tradizionale".

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La variante inglese, così come le altre varianti, sono più contagiose del Covid tradizionale? "Ci sono degli studi che hanno bisogno di un po’ di tempo per dare delle risposte definitive; al momento si fanno solo delle ipotesi. Il fatto che ci sia il vaccino è molto tranquillizzante, perché sembra che non vi sia una diminuzione dell’effetto del vaccino sulla variante inglese. Per ora possiamo dire con sicurezza che questa variante si diffonde di più, ma i dati sulla sua pericolosità dal punto di vista clinico sono incerti. Possiamo dire che è un po’ sovrapponibile al virus tradizionale".

Con quale percentuale si sta diffondendo sul nostro territorio la variante inglese? "I dati parlano di un 27% di diffusione in Emilia-Romagna rispetto a un 17% di diffusione a livello nazionale. Ma questo dato aumenterà. Penso che con il nuovo step di studi si arriverà al 35/40% a livello regionale. Credo che a Modena si sia già al 35/40% di diffusione e si arriverà al 50%. Quindi tendenzialmente anche a Modena questa variante tenderà a sostituire il virus tradizionale".

Dobbiamo preoccuparci? "Le varianti sono un problema e sono un rischio futuro, ma non si deve creare allarmismo. Piuttosto devono essere l’occasione per ribadire ai cittadini di essere ancora più attenti, rispettando tutte le azioni di prevenzione: mascherina, distanziamento, lavarsi le mani ed evitare gli assembramenti".