Variante per il nuovo ospedale Atti in Consiglio, poi gli espropri

Carpi, localizzata in modo definitivo l’area su cui sorgerà il nosocomio

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E’ l’ultimo atto amministrativo di competenza del Comune in vista della realizzazione del nuovo ospedale. Si tratta della variante urbanistica che individua l’area del futuro nosocomio di zona: il documento è stato presentato martedì sera in Commissione (registrando sei osservazioni da parte di privati cittadini, e il parere di sette Enti) e approderà in Consiglio comunale martedì prossimo. "Questa variante speciale al PRG – spiega Riccardo Righi, assessore all’Urbanistica – è il più importante intervento di edilizia sanitaria sia degli ultimi decenni sia dei prossimi". Il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) dovrà "rispondere a necessità e opportunità derivanti dalla ri-localizzazione del nosocomio sul territorio – prosegue l’assessore –. In particolare rispetto alle fasce agricole attigue alla nuova struttura, e al recupero e rifunzionalizzazione dell’area oggi sede del ‘Ramazzini’ (nella foto), che una volta dismessa non dovrà restare un luogo privo di funzioni o abbandonato". Dunque, a livello urbanistico, con la variante si è localizzata in modo definitivo l’area in cui sorgerà il nuovo ospedale, ossia il quadrante compreso tra via Bruno Losi, via dell’Industria, via Guastalla e via Quattro Pilastri, "proprio nei pressi della Bretella (destinata a collegare la zona industriale degli ‘autotrasportatori’ di Fossoli con quella di Carpi di via dell’Industria, a partire dalla rotonda di via Guastalla) con una serie di opere propedeutiche alla funzionalità della struttura, come la Bretella stessa con la rotonda di accesso in via dell’Industria e le altre due rotonde tra le vie Bruno LosiQuattro Pilastri e Bruno LosiGuastalla". Dopo il vaglio in Sala consilare, l’atto con le scelte che guideranno la progettazione della nuova struttura, in capo all’Ausl, sarà pubblicato con un vincolo espropriativo di cinque anni, tempo massimo per dichiarare la pubblica utilità e procedere con l’emanazione del decreto di esproprio per acquisire le aree, quindi avviare i lavori. "Il nuovo ospedale avrà importanti ricadute sul sistema sanitario d’area vasta e negli stessi rapporti territoriali, integrandosi con la rete ospedaliera provinciale e qualificandola ulteriormente", spiega Tamara Calzolari, assessore alla Sanità.

Maria Silvia Cabri